Dopo il malore
Edoardo Bove, una dolorosa conferma: non potrà più giocare in Italia
Il peggio è alle spalle. Mercoledì, mentre la sua Fiorentina cadeva ai rigori in Coppa Italia contro l’Empoli, Edoardo Bove veniva trasferito al Careggi dalla terapia intensiva al reparto di cardiologia. Sulle condizioni e sul futuro del centrocampista della Fiorentina ci sono ancora poche certezze, ma secondo La Repubblica, edizione fiorentina, nella risonanza fatta sarebbe stata un’area del cuore, il ventricolo sinistro, con presente una cicatrice, dalla quale potrebbe essersi generata la crisi elettrica. Per questo già oggi, giovedì 5 dicembre, o domani, i cardiologi della aritmologia di Careggi potrebbero impiantare al centrocampista della Fiorentina un defibrillatore cardiaco sottopelle.
Un dispositivo che permette di tenere sotto controllo gli eventuali sbalzi del cuore, il cui utilizzo è previsto dalle linee guida internazionali, adatto per le persone che hanno avuto un arresto cardiaco causato da un'aritmia che ha provocato una fibrillazione per la quale è stata necessaria una defibrillazione. Ciò però vorrebbe dire che Bove non potrà più giocare nel campionato italiano, come in passato tocco a Christian Eriksen.
Il centrocampista potrà condurre una vitta del tutto normale, anche se è presto per dire se potrà tornare a giocare, ma lo potrà fare solo all’estero nei campionati aperti a questa possibilità. Le linee italiane, infatti, sono molto stringenti: per avere l’idoneità agonistica devono trascorrere almeno sei mesi dall’impianto e nel Belpaese viene concessa l’idoneità a chi ha l’Icd solo per sforzi moderati e che non prevedono contatti con gli avversari, perché l’impianto potrebbe comunque rompersi.