La grande paura

Edoardo Bove, il timore dell'esperto: "Se defibrillato, difficile il ritorno in campo"

 "Se è un arresto cardiaco defibrillato", il ritorno in campo di Edoardo Bove "è difficile". Lo spiega alla Gazzetta dello Sport il professor Daniele Andreini, ordinario all'Università degli Studi di Milano, responsabile della Cardiologia clinica ed Imaging cardiaco e di Cardiologia dello sport presso l'Irccs Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio di Milano, pur premettendo che è "prematuro parlarne".

La vicenda del centrocampista della Fiorentina crollato a terra privo di sensi durante il match contro l'Inter ripropone importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari, prima causa di morte a livello globale. Il tema, che interessa anche il mondo dello sport professionistico ma anche amatoriale, è tra le priorità della Fondazione Cesare Bartorelli per lo sviluppo della ricerca e della terapia cardiovascolare. "Anche un atleta, amatoriale o professionista, pur apparendo sano, può essere affetto da anomalie cardiache celate, potenzialmente pericolose durante l'attività fisica", spiega Andreini, vicepresidente della Fondazione,

 

 

 

Il 22enne è ricoverato al Careggi di Firenze, si è risvegliato e le sue condizioni sono in via di miglioramento. "Da un punto di vista sanitario c'è in corso tutto ciò che sono le successive analisi rispetto a quello che è successo, ma la cosa bella è che Bove dopo aver passato una notte intubato si è potuto risvegliare da solo, cosciente, lucido, senza l'ausilio dei macchinari", ha spiegato il direttore generale viola Alessandro Ferrari all'esterno dell'ospedale.

A chi gli ha chiesto se ci possano essere conseguenze fisiche sulla salute futura del giocatore, Ferrari ha risposto: "E' ancora presto. Ci auguriamo tutti di no, però diagnosi e analisi verranno fatte nei prossimi giorni. Abbiamo preso un grande spavento tutti, siamo molto più tranquilli perché stamattina ce lo siamo toccato, accarezzato e salutato tutti". "Ieri sera a cominciare dai ragazzi dell'Inter e da chi era allo stadio, con le telefonate e nei messaggi arrivati tutta la notte, non c'è stata società che non ci abbia cercato", ha aggiunto Ferrari.

 

 

 

"Bove credo che stia realizzando l'affetto delle persone nei suoi confronti. Lui dice: 'Voglio giocare, lasciatemi stare, fatemi uscire', ma credo che abbia capito e stia sentendo che c'è veramente, al di là dei tifosi viola che sono stati eccezionali a partire da ieri sera, tutto il mondo del calcio che ha espresso parole bellissime nei suoi confronti, come hanno fatto dal mondo dello sport e della politica. Devo dire che c'è stato un movimento importante nei suoi confronti".