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Jannik Sinner, l'amico Hurkacz cambia allenatore: un nome pazzesco per l'assalto al numero 1
Niente tornei preliminari, Jannik Sinner incomincerà la nuova stagione direttamente con lo Slam dell’Australian Open a Melbourne. Mentre prima, dal 30 dicembre, si giocherà già a Perth (United Cup), Hong Kong e Brisbane (Atp 250).
L’obiettivo di tanti è raggiungere il 23enne altoatesino, che grazie agli otto titoli ottenuti quest’anno ha ammucchiato 11.830 punti, avendo così un margine di 3.915 punti sul numero 2, Sasha Zverev e di 4.820 sul n. 3 Carlos Alcaraz. In molti dei big, per farlo, hanno deciso di cambiare il proprio coach, per raggiungere il talento azzurro che si riposerà fino al lavoro a Dubai dell’off season, dal 9 dicembre alla vigilia di Natale, prima di trascorrere come tradizione in famiglia a Sesto Pusteria.
Chi in primis ha cambiato allenatore è Novak Djokovic, che dopo aver salutato Juan Martin Del Potro (l'argentino ha detto addio al tennis) ha scelto Andy Murray come nuovo coach all’età di 38 anni: “Ho passato due mesi a chiedermi se avessi bisogno di un nuovo coach e, se sì, quale sarebbe stato il profilo ideale — ha raccontato l’ex numero uno — Mi sono convinto che l’allenatore perfetto è qualcuno che abbia affrontato le mie stesse esperienze. È saltato fuori il nome di Andy Murray, gli ho fatto una telefonata, ci siamo trovati subito e non potrei esserne più felice”.
Stessa classe di ferro (1987), generazione, inesauribile passione per il gioco. Non è dato sapere se il Djoker nel contratto con Sir Andy, a cui chiede nuove motivazioni nel 22° anno di professionismo, abbia inserito i maltrattamenti che ha riservato a chiunque si sia seduto sulla sua panchina: «È una collaborazione che è una sorpresa anche per me, lui è stato uno dei miei più grandi rivali e adesso non vedo l’ora di scendere in campo e preparami per il 2025».
Il numero 16 polacco e grande amico di Sinner, Hubert Hurkacz, ha invece chiesto aiuto alla saggezza di Ivan Lendl e all’esperienza di campo del cileno Nicolas Massu, n. 9 a fine 2004, oro in singolare e doppio ad Atene 2004, l’allenatore che insegnò al neo ritirato Dominic Thiem come battere Federer (Indian Wells 2019) e conquistare un Major nell’era dei Big Three (Us Open 2020). In casa Italia c’è Matteo Berrettini, fresco vincitore della Coppa Davis a Malaga insieme a Sinner, che ha scelto Umberto Ferrara per la preparazione atletica, l’ex uomo di Sinner al centro del caso Clostebol, e ad Alessandro Bega, ex professionista di Cernusco sul Naviglio, cresciuto alla scuola di Laura Golarsa, per risalire verso la vetta del ranking.
Carlos Moya potrebbe invece essere il coach di Lorenzo Musetti, anche se la fiducia per il suo storico coach Simone Tartarini frena le decisioni di Lorenzo. Mentre Holger Rune si è affidato ai connazionali Kenneth Carlson e Lars Christensen, sotto la supervisione di mamma Aneke, per non sprecare un talento troppo spesso offuscato dalle pazzie in campo di Holger.