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Sinner, la rivelazione di Simone Vagnozzi: "Il vero mostro in casa Jannik"
C'è un mostro in casa Sinner. E non è (solo) Jannik. Intervistato dal Corriere Adriatico, il super-coach Simone Vagnozzi traccia il bilancio del fantastico 2024 di Jannik Sinner, il giocatore che ha contribuito insieme a Darren Cahill a portare al numero 1 del tennis mondiale. Il bilancio recita due Slam, Australian e Us Open, la delusione Wimbledon, il forfait al Roland Garros e alle Olimpiadi, la bomba-doping con il verdetto del Tas atteso a settimane e il gran finale, con i trionfi alle Atp Finals di Torino e in Coppa Davis a Malaga.
In Spagna Vagnozzi non c'era: meglio concedere a Sinner un po' di "tregua", lasciandogli godere l'ambiente azzurro. "La Davis è una competizione diversa e a nostro parere era giusto che Jannik la vivesse con i compagni di squadra e capitan Volandri. Dopo la vittoria ho mandato un messaggio a Jannik con scritto 'Missione compiuta'. Era partito per difendere il titolo e ci è riuscito nonostante le fatiche".
Mentre con il collega Cahill, australiano, ci è scappato uno sfottò: "Durante Italia-Australia io e Cahill non ci siamo sentiti, ma abbiamo recuperato domenica. L'ho stuzzicato scrivendogli che avevamo superato l'Australia come punto di riferimento. La verità è che per raggiungere i loro successi (28) ne abbiamo di strada da fare. Io capitano di Davis? Mi piacerebbe, ma c'è tempo”.
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Con Jannik si è creato un rapporto speciale, molto stretto, fatto anche di condivisione della vita quotidiana e di... buona tavola: "Quando è venuto nelle Marche si è innamorato delle olive all'ascolana. Durante le feste credo che apprezzerà altro. Il padre Hanspeter è un cuoco professionista, un mostro dei fornelli. A proposito di fenomeni".