Trionfo
Jannik Sinner, Mouratoglou lascia tutti senza parole: "Come lo ho soprannominato"
Fatto il campione, trovato il paragone e anche il soprannome. Così, per Jannik Sinner ora si scomodano le comparazioni più prestigiose rispetto ai campioni del passato, anche quello recente. Anche quello che riguarda fuoriclasse della racchetta ancora in attività, tipo Novak Djokovic.
Con il serbo ha condiviso anche uno stesso allenatore, cioè Riccardo Piatti, che evidentemente ha lasciato la medesima traccia in entrambi. Così l’allenatore francese Patrick Mouratoglou, durante una puntata di Eye of the Coach a Tennis Majors, ha fatto un’analisi tra i due campioni e ammesso che Jannik avrebbe addirittura qualcosa in più: “Penso che abbia senso chiamare Sinner un Djokovic 2.0 perché il suo movimento e il contropiede sono incredibili. Ha le stesse qualità di Novak e penso che abbia aggiunto il 2.0 perché gioca più velocemente, colpendo le palle prima. Si muove in continuazione. Credo che ciò che rende Sinner molto speciale sia la sua capacità di giocare ad un ritmo incredibilmente alto senza sbagliare”.
Mouratoglu è rimasto molto colpito anche dallo stile di gioco di Sinner: “Penso che sia uno dei ragazzi che gioca più velocemente per il modo in cui colpisce la palla, ma anche per il suo movimento. Si muove sempre in avanti. Questo rende estremamente difficile giocare contro di lui. In pratica, quando lo si attacca, lui contrattacca. Quando sei molto aggressivo, prendi le palle in anticipo, non dai tempo al tuo avversario e fai un numero estremamente limitato di errori non forzati, come fai a giocare contro un ragazzo come lui?”.
Mouratoglu, infine, ha evidenziato anche i progressi dell’azzurro: “Ultimamente ha migliorato il servizio, il che è molto importante. Se si guardano le partite, quando ci sono momenti chiave, fa ace e la sua risposta è incredibile. Devi fargli male, essere in grado di giocare ad un ritmo incredibilmente alto, perché è in grado di giocare con qualsiasi tipo di palla. Si può giocare con lo spin, con il top spin, con lo slice, con il gioco veloce, non è mai in difficoltà. Ogni volta sarà lui ad attaccarti. Prima la maggior parte dei suoi colpi aggressivi – conclude l’allenatore francese - proveniva dal dritto, mentre ora è in grado di essere altrettanto aggressivo con il rovescio e di cambiare direzione molto facilmente. Qualsiasi palla tu colpisca, sei in pericolo. Sempre”.