Berrettini svela il gesto di Sinner: "Cos'ha chiesto a tutta la squadra prima di scendere in campo"
Il tennis è uno sport prettamente individuale. A differenza del calcio - dove si gioca in 11, più i subentranti -, Sinner, Alcaraz e Medvedev scendono in campo da soli, supportati dal loro team. Ma c'è un torneo nel quale questa logica viene ribaltata: la Coppa Davis. L'Italia viene dallo strepitoso successo di Malaga, dove ha conquistato la seconda "insalatiera" consecutiva. Un trionfo incredibile, se pensiamo che l'ultima vittoria risale addirittura ai tempi in cui i campioni si chiamavano Adriano Panatta e Paolo Bertolucci.
Come detto, in Coppa Davis non ci sono solo Jannik Sinner o Matteo Berrettini. Ma c'è il team Italia. E lo si è visto perfettamente in questa edizione. Per esempio, in occasione del doppio contro l'Argentina - decisivo per le sorti del torneo -, coach Volandri poteva sfoggiare il duetto super rodato Bolelli-Vavassori. Al contrario, ha preferito affidarsi al numero uno al mondo e al redivivo Berrettini. Una scelta che poi si è rivelata vincente.
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Ma la Coppa Davis non l'hanno vinta solo Sinner e Berrettini. In precedenza altri tennisti - come Cobolli, Arnaldi e Musetti - avevano permesso agli Azzurri di avanzare nel torneo. E un gesto dell'altoatesino, dopo aver saputo di scendere in campo al posto di Bolelli e Vavassori, ha mostrato ai suoi compagni di squadra di che pasta è fatto. "Contro l'Argentina prima di scendere in campo in doppio con me ha chiesto a tutta la squadra se gli andasse bene la decisione - ha spiegato Matteo Berrettini -. Ha mostrato un grandissimo rispetto".
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