Niente Var
Antonio Conte, esplode il caso per l'intervista su Dazn: cosa "scordano" di chiedergli
La quantità di veleno sparso e i fiumi di parole sprecate nei vari salotti tv hanno fatto si che quasi nessuno si accorgesse della pausa nazionali. «C’è Italia-Francia?». «Sì, ma hai sentito Conte sul Var?». È una esasperazione, ma abbastanza aderente alla realtà dei fatti, visto che l’ultima sosta è stata fagocitata per intero dalle dichiarazioni dell’allenatore del Napoli, il quale, immediatamente dopo la sfida di San Siro con l’Inter, si è scagliato contro arbitri, Vare protocollo. A sua detta, «Per il bene del calcio».
Ogni angolo d’Italia è stato raggiunto dall’eco dello sfogo di Conte a reti unificate, e poi dalla risposta di Marotta, e ancora, dalla contro risposta da parte di De Laurentiis. Un flusso continuo e autorigenerante di polemiche che hanno creato un caso nazional popolare fondato sul niente, visto che A) il rigore poteva starci, B) il Var ha fatto il proprio dovere, C) l’episodio non ha influito in nessun modo per via dell’errore di Calhanoglu dagli undici metri. Ma A, B e C sono punti che non hanno suscitato alcun interesse, anche perché di punto in bianco Conte si era anche giocato la carta dei “retropensieri”, che alcune scelte arbitrali avrebbero potuto risvegliare, e allora cosa attizza più di un potenziale complotto buttato in scena così, ricordiamolo, «Per il bene del calcio»?.
Annaspando in questo clima tossico si arriva a Napoli Roma di domenica, match che dopo 26’ inizia a far discutere per due interventi di Lukaku e la conseguente analisi di Luca Marelli che in live su Dazn commenta così: «Anche in questo caso Lukaku ha rischiato il giallo perché è entrato molto in ritardo su Svilar e il pallone non l’ha neanche visto, colpendo il portiere sulla parte del costato». Tavola imbandita a festa per qualsiasi giornalista, non ancora usciti dalla bufera c’è già nuovo materiale da sottoporre a Conte affinché il tecnico possa nuovamente esprimere la propria opinione, questa volta giudicando una situazione favorevole. Suspense...
Qualche milioncino di spettatori rimane incollato allo streaming in attesa dell’arrivo di Conte nel post gara, pregustando un dibattito che però non ci sarà mai, perché quando il tecnico azzurro si presenta davanti ai microfoni di Dazn non riceve alcuna domanda in merito agli episodi che hanno riguardato Lukaku. Evitato anche il confronto con Marelli, che durante la partita aveva giudicato a rischio i due interventi del centravanti belga. Mentre lo stesso Marelli, dallo studio, dibatteva con Conte dopo Inter-Napoli (una domanda su tutta la faccenda arriverà, ma solo a Claudio Ranieri e solo in conferenza stampa).
Curiosa gestione del momento da parte del broadcaster che detiene i diritti della Serie A, perché parliamoci chiaro, se spendo quasi sessanta euro al mese mi aspetto che a fine gara a un giornalista venga in mente di sollecitare Conte. Se non altro perché si arrivava da quindici giorni di ininterrotte polemiche che quantomeno avrebbero meritato uno sforzo ulteriore. E capiamo anche l’imbarazzo che può crearsi quando si scontrano due piazze che concentrano grossi bacini d’utenza, visto che alla fine parliamo di abbonamenti da vendere, ma aggirare o dimenticare temi di rilevanza giornalistica non è la soluzione volta a offrire il miglior servizio all’utente (forse pesano anche antichi “scazzi” tra l’emittente e patron De Laurentiis che avrebbe preferito il canale della Lega a Dazn). Per dirla in gergo calcistico, domenica si è sprecato un gol a porta vuota e due settimane di polemiche sono sparite così. Per il bene del calcio.