L'intervista

Jannik Sinner, Jasmine Paolini senza giri di parole: "Ciò che di lui mi piace davvero"

Leonardo Iannacci

Jasmine Paolini, numero 4 del mondo, sta chiudendo un anno incredibile ma ha trovato il tempo per un blitz a Torino con l’obiettivo di tifare per Jannik, prima della Billie Jean King, la Davis femminile a Malaga.

Jasmine, Sinner per lei è...?
«Qualcosa di speciale, è stato ed è un esempio anche per noi ragazze. Una fonte di ispirazione».

Da numero 4 del mondo del ranking WTA, lei è sulle tracce di Sinner?
«Siamo diversi perché lo sono le nostre storie: lui ha toccato il tetto a 22 anni, io ne ho 28 e non sono oggettivamente al numero 1».

Cosa le piace di lui?
«Tutto, principalmente il suo modo di stare in campo e fuori».

Domenica vendicherà le sue Finals a Ryad che non sono andate benissimo?
«Sì. A Ryad mi ha dato fastidio la sconfitta nel doppio, nel singolare ho perso due incontri difficili contro Sabalenka e Zhang».

 

 

 

Nel 2024 quale è stato il momento top?
«Il Roland Garros e Wimbledon sono state finali che, anni fa, avrei pensato impossibili. Ma le Olimpiadi sono diventate una cosa pazzesca».

Un flash di quel 4 agosto dorato?
«Un’immagine? Sara che piange e io che rido».

Cosa avete in più delle avversarie in certi momenti delle finali?
«La convinzione, quando c’è un passaggio difficile, ci guardiamo. A Parigi Sara ha detto una cosa che mi ha caricato: dobbiamo sorridere di più! Ottimismo! L’argento al collo ce l’abbiamo già anche se perdiamo. E abbiamo vinto».

Nel 2025 quali sono i suoi obiettivi? Giocherà anche in doppio?
«Certo. Magari mi programmerò diversamente ma farò entrambe le specialità».

Ed ora sotto con la Billie Jean King Cup. Siete fra le favorite?
«Calma: noi debutteremo sabato a Malaga. Il resto verrà da solo. Peró questo 2024 è stato l’anno delle mie prime volte: un torneo 1000, l’oro olimpico, due finali negli Slam. Come dice, Jannik, bisogna lavorare e migliorare sempre. Me ne rendo conto».