Ovazione

Sinner, ecco il punto di rovescio che ha fatto impazzire Fritz: e Jannik lo "umilia" così

A un certo punto della sfida contro l'americano Taylor Fritz, anche Jannik Sinner ha perso l'aplomb e si è portato il dito all'orecchio, incitando la folla impazzita di Torino, nella seconda gara delle Nitto Atp Finals. D'altronde, il punto messo a segno dall'altoatesino numero 1 al mondo contro il povero avversario, letteralmente disperato, è di quelli da "copertina". 

Fritz attacca bene, come bene ha giocato tutto il match memore anche della sconfitta agli Us Open a settembre. Ma il Rosso di San Candido è semplicemente una macchina da guerra. Preciso, potente, chirurgico, inesorabile. Gli avversari spingono? Lui li ributta giù, apparentemente senza sforzo. Ma "in casa", Jannik dimostra anche tanta fantasia, la solita classe in versione deluxe, e la vera notizia nel 6-4 6-4 inflitto all'americano è forse l'atteggiamento più passionale e partecipe del 23enne fenomeno. Tanto da domandarsi: è lui a trascinare il pubblico o viceversa? E non è un caso che il primo pensiero dopo la vittoria non sia per Taylor ma per il suo popolo presente sugli spalti, che risponde con l'ennesima ovazione da stadio.  

 

 

 

"Sono un persona che sembra non avere tante emozioni, ma dentro ne ha, forse si vede meno rispetto a tanti altri, ma apprezzo molto quello che sta succedendo intorno a me", ammette poi in conferenza stampa. Jannik si dice "ancora sorpreso" del successo di pubblico intorno a lui. "Mi sorprende, io sono solo un ragazzo di 23 anni che gioca a tennis - ha aggiunto - e giocare in Italia è davvero speciale. Sono ancora sorpreso ma cerco di farci l'abitudine".

 

 

 

E a chi gli chiedeva se avesse dei modelli per i suoi comportamenti ha risposto "io cerco sempre di rispettare le persone, mi considero abbastanza umile perché, alla fine, siamo solo giocatori di tennis, non siamo persone importanti ma solo persone che giocano bene a tennis, che alla fine è uno sport e deve far divertire noi e le persone che guardano".