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Carlos Alcaraz, piagnisteo dopo la sconfitta: "Chi vi dice che sta bene sta mentendo"

Roberto Tortora
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La stagione di tennis è stata logorante, in mezzo sono arrivati anche i giochi olimpici di Parigi, così alle ATP Finals di Torino si è presentato un Carlos Alcaraz stremato e quasi impotente, anche per alcuni problemi di salute avuti nei giorni precedenti l’arrivo in Piemonte. Il 6-1, 7-5 con il quale ha perso contro Casper Rudd è stato un esordio shock perfino per lui, nonostante un’ottima prova del norvegese. È stato lo stesso Alcaraz a confermarlo nel post-gara: “Beh, qualche giorno prima di venire qui, mi sono ammalato a casa. I giorni in cui mi allenavo qui, mi sentivo bene. Non molto bene, ma bene. Pensavo di poter giocare. Sentivo di poter tenere lo scambio in allenamento. Ovviamente, nelle partite è completamente diverso. Ma oggi non mi sentivo bene, stamane sentivo un fastidio allo stomaco e dopo gli scambi lunghi non stavo bene "

Solitamente è un combattente, ma stavolta Carlitos non accampa scuse: “Non voglio dirlo perché non voglio dare l'impressione di utilizzare delle scuse. Se mi sento male però, mi sento male. È questo è quello che è successo oggi. La pancia mi ha limitato molto, sia nella potenza che nel sentirmi a mio agio in campo. Devo imparare a gestire queste situazioni, non ci sentiremo bene in tutte le partite durante l'anno. Il non poter respirare bene mi ha limitato molto". Alcaraz, poi, allarga il discorso a tutti i “big eight” presenti a Torino: “Oserei dire che tutti i giocatori sono mentalmente stanchi. Se qualcuno ti dice che è fresco, ti sta mentendo (sorride, nidr). Alcuni lo affrontano meglio di altri. Sono stanco. A livello mentale. Ci sono molte partite in un calendario molto fitto, in un anno molto impegnativo senza troppi giorni di riposo, ci sono pochi periodi in cui poter riposare a casa. Hai due o tre giorni di riposo e già devi andare a giocare tornei in un'altra parte del mondo. Penso di stare molto meglio quest'anno rispetto all'anno scorso, ma devo trovare un modo per giocare a un buon livello di tennis essendo stanco a livello mentale".

 

 

Qualche problema, infine, anche con la superficie dell’Inalpi Arena di Torino: “C'è stato un cambiamento molto grande e molto brusco tra Parigi e qui, che deve essere migliorato: dopo una settimana non possono esserci cambiamenti così bruschi sulle superfici, ma questo aiuta lo spettatore. Ci sono più scambi. più emozione, personalmente mi piace questo tipo di campi un po' più lento. A Parigi era troppo, non si è visto molto tennis o almeno così mi è sembrato. Che non ci siano scambi, che si giochi solo con il servizio non è qualcosa che attira l'attenzione. Personalmente, questa superficie mi piace”.

 

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