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Paolo Bertolucci stronca Carlos Alcaraz: "Quando balbetta diventa un problema"

Va bene aver vinto tutte le partite di stagione eccetto una (la finale del Six Kings Slam di Riyad) contro Jannik Sinner. Ma Carlos Alcaraz può e deve fare meglio, già dalle Finals di Torino, considerando anche il suo talento. Ne è convinto anche Paolo Bertolucci, l’ex tennista che ha detto la sua in una intervista nelle passate ore: “Carlos ha detto che a Parigi ha dato il massimo di quello che può offrire adesso — le sue parole —. Se il livello è quello anche a Torino, avrà un bel problema da risolvere... In due settimane possono cambiare tante cose, ma certo che contro Humbert a Bercy ha giocato la sua peggior partita dell’anno”.

E ancora: “Le sue ambizioni sono chiare: Alcaraz vuole il trono di Sinner, non si accontenta di essere numero due o numero tre — ha aggiunto Bertolucci —. È ovvio che non possa mai accontentarsi ma è ingabbiato in questo suo gioco molto spettacolare e straripante che funziona solo quando sta bene”. Secondo l’ex tennista azzurro, il gioco spumeggiante di Alcaraz paradossalmente può diventare un limite: “Se gira a mille è impossibile batterlo, ma ha degli alti e bassi ancora troppo evidenti — ha concluso —. Quando balbetta diventa un problema per lui e se vuoi diventare numero uno al mondo questo non puoi permettertelo”.

 

 

Sinner, invece, sa che a Torino è forse il favorito, dopo una crescita nel 2024 che gli ha portato due Slam (Australian Open e US Open) oltre a diversi Masters 1000, l’ultimo quello di Shanghai. Bertolucci, in passato, ha elogiato Jannik nel podcast ‘La Telefonata’, condotto insieme all’amico Adriano Panatta: “Si muove 4-5 volte meglio di un anno fa. Ormai i suoi allunghi hanno superato quelli di Djokovic, ribatte delle palle in estensione a un metro dalla linea di fondo”.