Il cattivo presagio avuto da Paolo #Simoncelli prima del GP di Malesia in cui perse la vita il figlio

Simoncelli, il dettaglio dell'asciugamano rovesciato prima di morire: "L'unico rimpianto"

Sono passati 13 anni dalla morte di Marco Simoncelli. E oggi come ieri papà Paolo non può dimenticarsi quel tragico giorno, quel maledetto secondo giro del GP di Malesia. Una foto ritrae il pilota con l'asciugamano sul capo. Sopra, il 58, il suo numero. Numero, però, che nei minuti prima della gara, era rovesciato. "È l'unico rimpianto della mia vita, non avergli fatto girare quell’asciugamano - ha detto il padre ai microfoni di Sky -. Ogni volta che guardo quell’immagine, mi fa male".

Ma il dettaglio dell'asciugamano non è stata l'unica stranezza: "Quello stesso giorno, sono arrivato nel box con quell’asciugamano e l’ho posato dove facevo di solito, ma mi è caduto tutto per terra. Allora ho preso il motorino per andare lungo la pista per vedere la gara: appena ho varcato il cancello, mi è arrivato addosso un vento gelato che sapeva di morte, lo giuro. Una sensazione proprio di morte, al punto che mi sono detto ‘Devo andare a fermare Marco’. Mancava un minuto all’inizio della gara, ormai non c’era più tempo, il mio motorino non andava bene… Quei cinque minuti lì sono stati terribili".

Eppure, ha ammesso, "non ho mai pensato che Marco potesse morire. Ho sempre pensato magari a un incidente, a un’invalidità, ho pensato che sarebbe potuto rimanere sulla sedia a rotelle, ma mai che potesse morire". Nonostante l'accaduto Paolo non ha rimpianti: "Io e mia moglie rifaremmo tutto". Eccetto una cosa: "Quell’asciugamano che non ho voluto girare per non disturbarlo ce l’ho nella mente. Rifaremmo comunque tutto perché Marco era felice, era un ragazzo veramente felice".