Sinner e Joao Fonseca, il primo clamoroso faccia a faccia: "Sei troppo bravo per quello"

In Brasile sta facendo molto parlare di sé. Di anni ne ha solo 18 ma Joao Fonseca sta stupendo già. È in rampa di lancio e nel suo Paese viene chiamato "il piccolo Sinner”, per il suo modo di giocare. E proprio con Jannik ha giù avuto un rapporto, durante un contro avvenuto tra i due: “La prima volta l’ho visto alle Nitto ATP Finals di Torino lo scorso anno (Sinner perse in finale contro Djokovic, ndr) — ha esordito — Ero lì come sparring partner e abbiamo scambiato alcuni colpi il primo o il secondo giorno. È davvero un bravo ragazzo. Dall'inizio il mio piano era andare all'università e lui mi ha detto: ‘Andrai all'università? Sei troppo bravo per quello, devi giocare tra i professionisti’. È stata una bella cosa. Era la prima volta che mi allenavo con lui e si è comportato in maniera davvero carina". 

Proprio Fonseca ha parlato del suo debole per Jannik, il numero uno al mondo che guadagna cifre record con la racchetta in mano: "Molti giocatori forti hanno vinto le Next Gen ATP Finals — ha concluso — Quello che più mi piace vedere e in cui mi ci rivedo è Sinner. Mi piace il suo gioco aggressivo. Tecnicamente, il modo in cui gioca è davvero nel mio stile. Mentalmente, invece, lui è un po' più calmo. È un ragazzo timido e mi piace il modo in cui compete. Non è molto espressivo, ed è simile a me in questo". 

 

 

 

Intanto nelle passate ore Sinner è stato difeso da Jimmy Connors sul caso Clostebol. Così ha detto l’ex tennista vincitore di 150 tornei (109 Atp), tra cui otto titoli dello Slam in singolare e due di doppio: “Non sono così preparato per capire cosa significa un granello di sale (in riferimento al Clostebol nel corpo di Jannik, ndr) — ha commentato — E ad essere onesti non è nel mio stile essere esprimersi su questo. Tutto quello che so è che non credo che il tennis a quel livello potrebbe sopravvivere ad un simile impatto con un giocatore di alto livello. In passato hanno dimostrato di non avere paura di colpire tennisti di livello inferiore ed eliminarli dal gioco. Ma non so se il tennis potrebbe reggere di fronte ad un caso di questo livello".