Spada di Damocle

Jannik Sinner, le 5 tappe prima della sentenza sul doping

Leonardo Iannacci

Più ricco: di soldi, certo, ma soprattutto di convinzioni e motivazioni. Jannik Sinner è tornato nel suo buon ritiro di Montecarlo con una certezza in più: questo Alcaraz lo si può battere. Magari cambiando spesso tattica, aumentando la forza nei lungolinea che lo spagnolo soffre, proponendo quella sempre difficile soluzione che è il drop shot, ovvero la smorzata che fa correre in avanti l’avversario per poi infilarlo come un tordo.

Sì, si può fare e a Riyad è andata così. Si può fare e il bilancio degli incontri fra i due, così uguali per ambizione ma così diversi per tennis, è tornato quasi in asse. Non come partita vinte, Carlitos comanda ancora per 7 successi contro 5, ma come peso dei risultati ottenuti. Sinner ha una convinzione in più da domenica scorsa e così ha raccontato l’esperienza araba: «Posso dire che che io e Carlos siamo buoni amici. Non i migliori del mondo, ma cerchiamo di goderci questa rivalità. Fin qui le partite sono state buone. Spero che la nostra rivalità possa continuare a lungo anche se ci sono tanti altri giocatori che possono provare a intromettersi». E poi: «Cosa mi riserva il prossimo futuro? Il 2024 è stato pazzesco ma l’importante è migliorarmi».

 

 

 

MAGNIFICO ROSSO

La vittoria in tre set (5-7, 6-3, 6-3) sotto gli occhi di Stefano Pioli che in Arabia ora allena e la facilità che ha avuto Jannik nel brekkare l’iberico, lanciano il magnifico rosso di Sesto verso un finale di stagione che ha due obiettivi: vincere il più possibile e, poi, presentarsi davanti al Tas di Losanna, allorchè verrà giudicato il ricorso presentato dalla Wada per l’affaire-Clostebol, in forma psicofisica perfetta. Magari con altre coppe in bacheca, ben felice di aver assommato un prize-money 2024 che tocca i 16.5 milioni di euro (11 Alcaraz).

La sentenza definitiva di Losanna è stata fissata per l’inizio del 2025, subito dopo l’Open d’Australia. Nel frattempo Sinner ha davanti a sè un programma piuttosto serio in questo autunno che vede tutto il tennis, maschile e femminile, trasmesso live in diretta sui canali di Sky, con una ciliegina sulla torta: lo speciale Jannik oltre il tennis - Capitolo 3. Il rosso di Sesto che a Vienna aveva vinto nel 2023, ha deciso di saltare il 500 austriaco dove ieri Matteo Berrettini ha superato l’ungherese Fucsevics (7-5, 6-4 grazie a un paio di break ficcanti) e Flavio Cobolli ha regolato in due set (7-6, 6-3) lo spagnolo Fokina, numero 62 del mondo. Oggi, alle 14, si gioca il superderby azzurro Sonego-Musetti, Jannik, a riposo, virerà a fine mese su Parigi Bercy, l’ultimo 1000 stagionale e, poi, sulle Finals di Torino in programma dal 12 al 17 novembre. E questo resta uno degli obiettivi più concupiti dal numero 1 del mondo perché Sinner ha vinto molto e ovunque ma non in Italia. Gli Internazionali di Roma non lo hanno mai visto protagonista, i due Slam lo hanno visto trionfare in Australia e negli Stati Uniti mentre i restanti tornei sono stati conquistati lontano da casa.

 

 

 

Torino è dunque il luogo giusto per dimostrare di essere il vero “maestro” del tennis 2024. Dal 19 novembre, Sinner si dedicherà poi alla Coppa Davis: a Malaga sono in programma le finali con l’Italia impegnata a difendere l’Insalatiera conquistata dodici mesi fa. Nei quarti gli azzurri affronteranno la squadra delll’Argentina, nell’eventuale semifinale la vincente fra Usa e Australia mentre in finale potrebbe esserci la Spagna con Carlitos Alcaraz e Rafa Nadal nella veste di doppista.

Poi vacanze di Natale con l’amata Anna e via in Australia, dove la mente sarà rivolta anche alla famigerata sentenza del Tas di Losanna. Quando tutto, si spera, verrà definitivamente chiarito e giustizia fatta.