Scandalo a luci rosse

Manchester City, un terremoto: "Chi era presente ai festini por***"

L’ex Manchester City, Benjamin Mendy, è finito nei guai in passato per le accuse di stupro comminate nei suoi confronti. Il difensore è stato coinvolto in un caso finito in tribunale. Diverse donne, infatti, lo avevano accusato di violenza sessuale, durante festini 'privati' all'interno della sua villa a Prestbury. Ora, però, secondo il tabloid Sun, l’ex Citizens ha dimostrato che all’interno della sua villa non sarebbe stato l’unico presente a quei 'festini porno’. In tribunale, a Mendy sarebbero stati presentati dei documenti contenenti i nomi di alcuni suoi ex compagni di squadra: Riyadh Mahrez, Jack Grealish, Kyle Walker, John Stones e Raheem Sterling, e Mendy avrebbe confermato la loro presenza ai festini. 

Queste sono le dichiarazioni di Mendy che si leggono sul giornale: "Diversi giocatori della prima squadra del Manchester City, incluso il capitano del club, erano tutti presenti alle feste a cui ho partecipato e che ho organizzato. Abbiamo bevuto tutti alcolici. Abbiamo avuto tutti rapporti occasionali con donne. Abbiamo tutti violato le restrizioni del Covid-19. Questo non scusa il mio comportamento, ma ritengo che sia ingiusto che il Manchester City mi abbia preso di mira in questo modo". Ha proseguito, confermando la presenza dei compagni (senza accusarli in maniera diretta): "Posso confermare che è vero. Tutti quei giocatori hanno partecipato alle feste che hanno portato alle accuse".

 

 

Tra i documenti presentati in tribunale, era presente anche una lettera in cui si rendeva nota la situazione finanziaria dell'ex City nel 2022. Stando a quanto riferito dal Sun, Mendy sarebbe stato 'costretto' a chiedere dei prestiti ai suoi compagni di squadra del tempo — Bernardo Silva, Mahrez e Sterling — a fronte delle ingenti spese a cui era tenuto a far fronte. Tra le motivazioni principali, la sospensione da parte del City del suo stipendio, per un totale di 11 milioni di sterline non retribuito.

Il difensore francese ha così intentato una causa contro il suo ex club proprio per far sì che lo stipendio gli venisse restituito, facendo affidamento alle parole dell'allora responsabile delle operazioni calcistiche del City, Omar Berrada, che aveva riferito all'agente di Mendy che il regolare pagamento dello stipendio sarebbe stato ripristinato dal momento in cui il giocatore sarebbe stato dichiarato non colpevole. Nonostante ciò, la situazione non è però cambiata.