I due campioni

Jannik Sinner, Djokovic s'inchina: "Perché mi ricorda me stesso"

"Sinner ha migliorato tantissimo il suo servizio, penso che ne abbia fatto un'arma importante": Novak Djokovic lo ha detto a proposito del numero uno del mondo dopo essere stato battuto proprio dall'altoatesino nella finale di Shanghai. "È molto aggressivo dalla linea di fondo, non appena ha una palla più corta, prende l'iniziativa - ha proseguito il tennista serbo -. È molto solido sia col dritto e sia col rovescio, non commette troppi errori e cerca solo di togliere tempo all'avversario".

Parlando del 23enne, poi, Djokovic ha ammesso di rivedere un po' se stesso da giovane: "È qualcosa che mi ricorda me stesso per tutta la mia carriera perché è così che ho giocato per tanti anni: un tennis veloce, non lasciare all'avversario la possibilità di pensare, respirare… Fino a soffocarlo in un certo senso. Questo è quello che vuoi: che i tuoi avversari si sentano sempre sotto pressione per i tuoi colpi, per la tua velocità, per il semplice fatto che ti hanno di fronte. Sinner ha tutte queste cose e in più è riuscito a restare costante per tutta la stagione. Impressionante".

 

 

 

Parlando di sé, invece, il serbo ha ammesso: "Rispetto alla maggior parte delle mie stagioni in carriera questa è stata una delle peggiori in termini di risultati. Sapevo, però, che prima o poi sarebbe accaduto: non avrei vinto gli slam né sarei riuscito a mantenere quel livello più alto per così tanti anni di fila. E va bene anche così… Sono soddisfatto per aver vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi, era l'obiettivo principale per quest'anno".