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Jannik Sinner disperato: "Dimmi qualcosa!", l'urlo a Vagnozzi che spiega tutto

Jannik Sinner, due titoli Slam in una stagione e un granitico primo posto nel ranking Atp. Un 2024 spaziale, per l'altoatesino. Una crescita sul campo impressionante, dietro alla quale ci sono anche i suoi due allenatori: Darren Cahill e Simone Vagnozzi. Il primo, noto come "Super Coach", lo segue soprattutto nei momenti chiave, mentre Vagnozzi è una presenza costante al suo fianco, a tutto tondo insomma. Il loro lavoro sinergico è stato determinante per il successo di Sinner, come si è potuto notare anche durante il recente incontro a Shanghai contro Tomas Etcheverry. E il cambio di passo definitivo, nella carriera di Jannik, è arrivato proprio con l'innesto dei due nella squadra tecnica.

Ma ritorniamo a Shanghai, al terzo turno del Masters 1000, dove il 23enne di San Candido faticando ben più del previsto ha battuto Etcheverry. Nonostante l'argentino sia conosciuto principalmente come un giocatore da terra battuta, è riuscito a mettere in difficoltà il tennista azzurro anche sul cemento. 

E lo stesso Sinner è rimasto sorpreso dal livello del suo avversario: e quanto accaduto ad un certo punto della partita sta lì a dimostrarlo. Infatti ad un certo punto dell'incontro si è rivolto al suo staff per capire cosa stesse succedendo. La risposta di Vagnozzi, catturata dalle telecamere, è stata piuttosto diretta: "Oh, se è 25 del mondo ogni tanto la becca anche eh". Insomma, il coach ha ricordato a Jannik che per certo non stava giocando contro un "signor nessuno", dunque lo ha esortato a fare di meglio.

 

 

E ancora, durante il terzo e decisivo set dell'incontro, Sinner ha nuovamente cercato il supporto morale di Vagnozzi, al quale si è rivolto affermando: "Oh, non ti sento? Non ti sento, dimmi qualcosa". Il coach ha risposto: "Jan, forza forza". E da quel momento Jannik ha dominato, vincendo tre game consecutivi e chiudendo il match. Un "grido", un'esortazione, quella di Vagnozzi, che è stata pura benzina per il motore di Jannik Sinner: ennesima conferma all'importanza dei due allenatori per l'altoatesino, in campo e fuori dal campo.