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Milan, il gesto che nessuno ha notato: chi ha innescato il disastro col pallone a Abraham

Confusione (soprattutto difensivi), liti per due calci di rigore, occasioni sbagliate in attacco. Il Milan esce con le ossa rotte da Firenze, conscio di aver buttato via tre punti che avrebbero permesso al Diavolo di scavalcare la Juve e di agganciare l’Inter al secondo posto. La Fiorentina di Raffaele Palladino (espulso nel finale di match) è passata per 2-1 grazie alla disattenzione in chiusura di Tomori e al gol di Albert Gudmundsson. Proprio l’inglese è stato protagonista anche di un gesto che ha fatto discutere, appena dopo che Gabbia in area, nella ripresa, si è procurato il secondo rigore per il Milan fallito da Abraham.

Nell’occasione, Tomori in vera presa alta plastica, nello stile di un portiere, ha consegnato il pallone all’attaccante inglese arrivato a fine mercato dalla Roma, piuttosto che consegnarla a Cristian Pulisic, designato da Paulo Fonseca come rigorista ufficiale prima del match. Abraham ha così preso il pallone, allontanato con un gesto fatto con il braccio destro il compagno americano, ed è andato a calciare il tiro dagli 11 metri parato per la seconda volta di fila da uno strepitoso David De Gea. Proprio Pulisic, con un super gol, ha rimesso il risultato in partita prima della zampata finale di Gudmundsson. 

 

 

Per il Milan tanto rammarico e tre punti sicuramente buttati, per la rabbia di Fonseca a fine match: “Il nostro rigorista è Pulisic, non so perché i giocatori hanno cambiato idea — ha spiegato il portoghese ai microfoni di Dazn dopo la gara — Ho parlato loro e ho detto che non deve succedere più". A parti inverse è accaduta la stessa cosa alla Fiorentina col rigore di Kean, che in realtà avrebbe dovuto calciare Gudmundsson. Palladino in questo caso ha spiegato cosa sia accaduto: "Albert ha ceduto il pallone a Moise".