Ombre nere
Bertolucci, il presagio su Sinner prima del crollo finale con Alcaraz: "Fino a quanto può reggere?"
Il crollo di Jannik Sinner al nel tie-break che ha regalato i China Open all'amico-rivale Carlos Alcaraz (da 3-0 a 3-7) potrebbe essere un antipasto di quanto accadrà nei prossimi mesi al 23enne di San Candido, da mesi con la spada di Damocle dell'anti-doping sulla testa.
L'azzurro numero 1 al mondo ha giocato e vinto gli Us Open con la notizia, fresca e sconvolgente, della sua assoluzione per il caso Clostebol a Indian Wells, una doppia positività rilevata ai test di Indian Wells lo scorso marzo su cui l'Itia ha giudicato non colpevole il tennista. Finita l'euforia, ecco la mazzata della Wada, che ha annunciato il ricorso al Tas di Losanna per la stessa vicenda. Una decisione a sorpresa che ha scatenato una nuova raffica di veleni e polemiche su Jannik, ceduto in finale a Pechino contro lo spagnolo dopo un torneo giocato con classe e freddezza, nonostante intorno a lui il mondo sta crollando nuovamente.
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E proprio su questo punto si concentra il commento di Paolo Bertolucci sulla Gazzetta dello Sport. "Non si raggiunge per caso la prima posizione del ranking mondiale del tennis se non si posseggono delle qualità fenomenali, impossibili anche soltanto da immaginare per una persona normale", premette il commentatore Sky, ex gloria della racchetta azzurra negli anni 70 nonché ex capitano di Coppa Davis. Tanto più che dallo scorso marzo, per molto tempo all'insaputa di tutti, Sinner si è ritrovato "immerso in un frullatore che avrebbe fatto andare fuori di testa chiunque".
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"La base del successo di Sinner continua a essere la solidità mentale, unita appunto a quella tecnica". Ma proprio per questo Bertolucci ha "un unico dubbio: quanto saprà reggere a questo stress? Ma per quanto tempo potrà reggere questa situazione? Di quanta sopportazione, forza ed energia avrà ancora bisogno Jannik prima di liberarsi definitivamente dal lungo incubo in cui si sta ritrovando in questo 2024 comunque ricco di successi?".