A Pechino

Jannik Sinner, "la fronda dei rivali". Sfregio in campo: chi non l'ha "nemmeno guardato in faccia"

Roberto Tortora

I prossimi mesi saranno complicati per Jannik Sinner, perché ovviamente il ricorso della WADA sulla sua assoluzione per il caso Clostebol a Indian Wells, seppur legittimo sulla carta, peserà e non poco sulle spalle del numero uno del tennis mondiale. Intervistato da TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale YouTube di OASport, il telecronista di Eurosport Guido Monaco ha fatto il punto della situazione: “La grande domanda è ‘norme vigenti quali?’. Loro evidentemente non sono convinti di qualcosa. Voglio però rispondere a tutti quelli che dicono sia tutta una questione politica ed al tam tam mediatico sul fatto che non volevano far cadere la cosa. La WADA è un ente serio, in teoria, e non mi piacciono i complottismi. Loro non sono convinti di qualcosa, ma non possono dirlo esplicitamente e, evidentemente, vogliono vederci più chiaro. WADA sta facendo il suo mestiere, bene o male, oppure bisogna capire se per ragioni politiche vuole allungare un processo che non ha chance”.

Monaco, poi, prosegue e fa una previsione: “Certamente una squalifica di 1-2 anni sarebbe molto dura, anche a livello di facciata. Il caso di Sara Errani può fare giurisprudenza. La NADO aveva richiesto 2 anni e il procedimento al TAS è sceso a 10 mesi, per una questione molto più controversa di questa. Sinner l’ha saputo 2 giorni fa, tra l’altro la notizia è arrivata nell’imminenza del match, un’altra anomalia dato che a Montreal era notte inoltrata. Oggi (ieri, ndr) ha vinto ancora partendo malissimo, quando tutti erano pronti a dire che avrebbe perso per quello che aveva saputo ma, come detto, lui lo sapeva dal 26 settembre”.

 

 

 

Per quanto ne avrà Sinner? Monaco conclude: “Sul sito del TAS sono fissati i processi fino al 18 dicembre, per cui si andrà oltre quella data. Se per caso squalifica sarà, penso che sarà lieve. Ovviamente per me non cambia niente, perché sono sicuro che lui non abbia assunto niente volontariamente. Anzi, Jannik tornerà pronto a dominare ancor più incattivito. Non vorrei mai essere in uno dei suoi avversari da questo punto di vista. Esiste una fronda forte di rivali che non hanno apprezzato quanto successo. Anche nel primo match di Pechino mi è parso che Jarry non l’abbia nemmeno guardato in faccia”.