A Pechino
Sinner batte Jarry ai China Open: il rovescio impossibile che apre la rimonta
Non fate arrabbiare Jannik Sinner, mai. Ormai nel circuito Atp lo sanno tutti: il numero 1 del tennis mondiale, soprattutto dopo il ritorno dall'infortunio all'anca che ne ha condizionato l'estate, è un "turbodiesel", parte piano per poi uscire alla grande soprattutto sui cinque set. In campo a Pechino, ai sedicesimi dei China Open, il 23enne di San Candido lo ha dimostrato ancora una volta contro il povero Nicolàs Jarry.
Il cileno numero 28 del ranking si illude, gioca un primo set quasi perfetto e vince 6-4. Sinner è un po' macchinoso, forse anche sorpreso dal pur ostico avversario, ma dal secondo parziale comincia un'altra partita in cui l'altoatesino versione Caterpillar scava un solco sempre più incolmabile con il sudamericano, superato in scioltezza 6-3 nel secondo set e poi definitivamente (e verrebbe da dire inevitabilmente) travolto nel terzo per 6-1.
Ed è questa, in fondo, la differenza tra i super-campioni (e Sinner forse è qualcosa in più, destinato a diventare un fenomeno "generazionale" come lo furono Borg, McEnroe, Becker, Sampras, Federer e Nadal) e i pur bravi tennisti: sbagliare il minimo possibile, raddrizzare la barra in un baleno, mantenere un livello alto o altissimo per la gran parte del match e soprattutto nei momenti cruciali. Un esempio? Proprio dal terzo set, il più facile: sul 4-1 si ritrova sotto 0-40, con Jarry che ha 3 occasioni per provare a riaprire tutta la partita. Come sia andata alla fine, è facile da intuire.
Jannik, a caccia del settimo titolo stagionale e con uno score di 76 vittorie e appena 7 sconfitte nelle ultime 52 settimane, attende ora di conoscere il suo prossimo avversario al secondo turno che uscirà dal match fra Roman Safiullin e Stan Wawrinka.