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Sinner beccato così negli spogliatoi. Roddick sconvolto: "Un problema per il resto del mondo"
A quasi una settimana dal trionfale atto conclusivo agli Us Open, il mondo del tennis continua a parlare di Jannik Sinner. C'è chi lo fa con una punta di veleno (come l'ex numero 1 femminile Lindsay Davenport, critica sulla assoluzione dell'azzurro nell'inchiesta sul doping) e chi, come l'altro numero 1 americano Andy Roddick in modo positivo e sinceramente ammirato.
Con Jannik in vacanza per qualche giorno nel suo Alto Adige tra gli affetti di sempre, genitori, parenti e amici d'infanzia, in attesa del rush finale di questa esaltante stagione, dall'altra parte dell'Oceano Roddick, l'ultimo tennista americano ad aver vinto in casa a Flushing Meadow, ormai 21 anni fa, paragona il Rosso di San Candido addirittura a sua maestà Roger Federer.
Il simpatico Andy, titolare del podcast Served molto seguito dagli appassionati, ha svelato di aver incrociato Sinner negli spogliatoi dell'Arthur Ashe Stadium, pochi minuti prima della finale vinta in tre set contro il beniamino di casa Taylor Fritz.
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Nonostante le pressioni da favorito e il clima decisamente "contro" (Travis Kelce, star del football americano e fidanzato di Taylor Swift, ha confessato di essere andato sugli spalti solo per "disturbare e innervosire l'italiano"), il 23enne numero 1 al mondo era assolutamente rilassato. "Ho salutato Sinner, perché quando entri nello spogliatoio il mio armadietto è sulla destra, ma lui occupa più o meno la zona centrale, proprio prima che tu debba muoverti a sinistra o a destra nello spogliatoio maschile - racconta ai suoi fan Roddick, oggi 43enne -. C'erano anche Darren Cahill e Andre Agassi e a quel punto sarei stato un imbecille se non li avessi salutati tutti. Non avevo mai incontrato Jannik Sinner prima in vita mia. Non conosco molti giocatori, perché non sono presente a tutti i tornei. Ho salutato velocemente e poi mi sono fatto da parte, perché la mia più grande paura in assoluto è quella di intralciare qualcuno mentre si sta preparando per una partita o qualcosa del genere".
"Ma lui - continua Roddick - è la persona più rilassata che abbia mai visto, a parte Roger, prima di una finale del Grande Slam. Sembra che abbia questa sicurezza molto tranquilla nel modo in cui affronta le cose. Anche i suoi festeggiamenti non sono come quelli di nessun altro, è come un sollievo, tipo ok, e senti che era pronto a ricominciare un'ora dopo gli Us Open, il che è un problema per il resto del mondo".
Un atteggiamento che tende al perfezionamento e che Roddick definisce non a caso "intimidatorio" nei confronti dei rivali:. "Ho sentito Sinner dire di se stesso ‘non colpisco così bene al volo'. Tutto quello di cui ha parlato dopo lo Us Open è stato il processo di crescita e di come non vede l'ora di tornare a lavorarci. È intimidatorio a modo suo. Sembra che sia davvero poco stressato".