Emozioni
Jannik Sinner, clamoroso Cahill: crolla in tribuna (e non si unisce alla festa)
Per tutti coloro che hanno assistito al trionfo di Jannik Sinner allo Us Open è stata un'emozione indescrivibile. Vedere un proprio connazionale, così in piena padronanza del gioco, sul tetto del mondo è una sensazione che è difficile da prorogare. Forse, se proprio dobbiamo fare un confronto, è simile alla vittoria della Nazionale italiana di Calcio al Mondiale in Germania del 2006. Anche in quell'occasione, la spedizione azzurra arrivava da un periodo buio contraddistinto dalla scandalo Calciopoli che aveva coinvolto gran parte dei top club di Serie A. L'altoatesino ha messo a tacere tutti i suoi detrattori. E ha dimostrato ancora una volta che alle critiche lui è abituato a rispondere con le prestazioni sul campo. Lì è quasi imbattibile.
Emozionati noi a casa, emozionato il pubblico sugli spalti, emozionatissimo anche il coach Darren Cahill in tribuna. Quando Sinner ha conquistato l'ultimo punto della sua partita, l'allenatore australiano è letteralmente crollato. Gli altri componenti dello staff, che invece hanno esultato pieni di gioia, lo hanno subito sommerso in un abbraccio caloroso. Poi, l'ex tennista si è alzato e si è unito ai festeggiamenti con la popstar Seal, Anna Kalinskaya e gli altri componenti del box.
Ma che cosa c'era dietro quel crollo emotivo? Solo la gioia di vedere il proprio pupillo conquistare un grande slam? È stato lo stesso Cahill a provare a spiegare le sue sensazioni ai microfoni di Espn, a conclusione degli US Open. Tutto iniziando con una battuta: "Penso che sia più una reazione da vecchio, a dire il vero. Un vecchio esausto". Poi, il coah è tornato più serio: "Non sono l'allenatore principale di questa squadra, che è Simone - ha ricordato Cahill -, ma sono quello con più esperienza, quindi nelle ultime tre o quattro settimane, o negli ultimi quattro mesi, molto di ciò che è successo all'interno della squadra - ha poi concluso - è ricaduto sulle mie spalle".