Scoppia il caso

Jannik Sinner, l'attacco di Simona Halep: "È stato giudicato in modo diverso, non è giusto"

A distanza di qualche settimana, il caso che ha coinvolto Jannik Sinner sembra ancora lontano dalla parola fine. Il numero uno al mondo aveva annunciato sui suoi profili social di essere risultato positivo a un test antidoping fatto a Indial Wells mesi prima. L'azzurro però è stato dichiarato innocente perché avrebbe assunto il farmaco proibito - tra l'altro in una quantità infinitesimale - in maniera del tutto involontaria. Ma alcuni suoi colleghi, come Carlos Alcaraz e Nick Kyrgios, hanno espresso tutto il loro disappunto contro l'altoatesino.

Ma non si tratta del primo caso di doping nel tennis. Il più clamoroso degli ultimi anni è quello che ha coinvolto l'ex numero uno WTA, Simona Halep. La rumena può tornare in campo dopo la riduzione della sua squalifica. Anche se il processo si è protratto - forse - più del dovuto. "La fede incrollabile nella giustizia è stata il mio faro", aveva detto dopo l'accettazione del ricorso.

 

 

Ma il senso della giustizia è crollato di fronte alla decisione presa su Jannik Sinner. "È stato giudicato in modo totalmente diverso. Io ho aspettato a lungo, non mi sembra giusto - ha lamentato la Halep -. Credo che tutti gli atleti debbano avere lo stesso giudizio ed essere trattati allo stesso modo, indipendentemente dal fatto che siano numeri uno o 200".

Dopo lo sfogo su Sinner, la Halep ha parlato anche del suo ritorno in campo. E non ha nascosto una certa sofferenza: "Non voglio promettere nulla, ma c’è una buona possibilità che avvenga già quest’anno. Mi manca la competizione, spero di star bene fisicamente perché mentalmente sono pronta a tornare".