Numero 1 della Federtennis

Sinner e il doping, Binaghi: "Critiche da tennisti cretini e frustrati"

"Attaccano Jannik coloro che in passato hanno fallito, colleghi cretini e frustrati”. Commenta così, con la sua solita schiettezza, Angelo Binaghi. Il numero uno della Federtennis ha voluto difendere Jannik Sinner dopo il caso della positività al Clostebol, la pomata che era sul dito del fisioterapista Giacomo Naldi che accidentalmente lo ha contaminato, mentre il 23enne era impegnato ai Masters 1000 di Indian Wells. Anche se Sinner è stato scagionato da qualsiasi accusa, non sono mancate pesanti illazioni sulla vicenda da parte di due tennisti: Nyck Kyrgios e Denis Shapovalov

Binaghi così non le ha mandate a dure: ”Chi parla contro Jannik in passato ha fallito pur avendo mezzi tecnici elevati”, ha sottolineato Binaghi a LaPresse. "Le critiche sono arrivate dai colleghi più cretini e i più frustrati — le sue parole — Gli stessi che in passato avevano più mezzi tecnici di Sinner a disposizione per diventare numero uno al mondo e che invece hanno fallito miseramente ogni volta. Ben diverso sarebbe stato sentirli da parte di atleti dallo spessore umano differente, come Nadal, Djokovic o Medvedev”.

 

 

 

Kyrgios era stato il primo nella critica a Sinner: "Una crema… sì, bello". Pensiero sibillino poi appoggiato dal canadese Denis Shapovalov: "Regole diverse per giocatori diversi…”. Criticati anche dal numero 87 Atp in doppio, Marco Bortolotti, in un’intervista a Fanpage: "Dipende da come reputi queste persone — il suo pensiero — Io incapaci di fare analisi, oppure invidiose. Se tu non pensi, ma parli solo perché hai la lingua o le dita per la tastiera, non sei molto considerabile. Poi fai rumore perché la maggior parte delle persone legge e gli entra nel cervello. Le persone intelligenti e capaci di fare analisi capiscono bene che questa cosa qua non è un caso di doping vero e proprio. C’è stato un problema di una sostanza che è nella famiglia degli steroidi ma non ha influito sulle prestazioni di Jannik".