Infortunato

Sinner a Cincinnati, dolore all'anca: "Non rischio nulla", Us Open in forse?

Roberto Tortora

La superficie veloce sorride ancora a Jannik Sinner, che ha conquistato anche l’ATP di Cincinnati, terzo 1000 della sua stagione. Sinner ha avuto la meglio contro il padrone di casa Tiafoe, sconfitto al tie break nel primo set e poi dominato nel secondo. Alla fine il tabellone dice 7-6, 6-2, con ben 13 ace messi a segno dal 23enne di San Candido. Per Sinner un rafforzamento della sua posizione di numero uno al mondo.

C’è un “ma” in tutta questa gioia ed è rappresentato dai cronici problemi all’anca del tennista altoatesino. Anche nella finale di Cincinnati Jannik è apparso sofferente e più volte si è toccato il fianco, segno evidente di un dolore che non è scomparso. L’urlo finale con cui ha celebrato la sua vittoria, inusuale per un carattere posato come il suo, è forse un altro segnale della sofferenza patita. A questo punto c’è da considerare il fatto che lo US Open possa essere a rischio?

Jannik, come al solito, è prudente: “Non rischierò nulla prima dello US Open né mai lo farò prima di uno Slam. Sicuramente sento qualcosa, devo capire di che cosa si tratta esattamente, ma è un problemino più piccolo rispetto a prima. Vedrò a fine torneo, come ho già detto sono stato male una settimana. Poi a Montreal ho giocato due partite in un giorno, non ho avuto molto tempo per recuperare e sono venuto a Cincinnati. In ogni caso non sono preoccupato, sono felice di giocare, che è la cosa più importante. Ovviamente l'obiettivo è di arrivare molto meglio fisicamente allo US Open: avrò sei giorni per recuperare”. 

Con quello di Cincinnati, Sinner è arrivato a cinque trofei: Australian Open, Rotterdam, Miami, Halle e appunto Cincy. Nella storia solo Wilander, Agassi e Federer avevano chiuso la doppietta Miami-Cincinnati nella stessa stagione. Inoltre, è il settimo a conquistare i Cincinnati Masters da numero uno al mondo: prima di lui McEnroe, Agassi, Sampras, Kuerten, Federer e Djokovic.