Bufera
Emanuela Maccarani, sfogo durissimo dopo il bronzo: "A Desio si lavora, si entra solo se sani"
Emanuela Maccarani, la direttrice tecnica e allenatrice nella bufera a fine 2022 per le denunce per maltrattamenti e vessazioni psicologiche delle sue ex allieve Nina Corradini e Anna Basta ora si toglie qualche sassolino dopo la grande vittoria del bronzo a Parigi 2024: "La medaglia non è mai scontata” spiega Maccarani, “poteva andare in tutt’altro modo. Sono felice di aver portato un’altra medaglia alla nostra federazione con queste ginnaste, che l’hanno fortemente lavorata, voluta e ottenuta. Peccato la perdita di attrezzo della capitana, ci è costato 2 punti secchi. Speravo nell’argento, ma so benissimo che domani mattina questa medaglia sarà “la medaglia”. Resterà al loro collo e nel mio curriculum. Dopo Tokyo, tutte pensavano di smettere, e invece hanno continuato tutte. Quando le ginnaste già appagate vogliono continuare, l’allenatore non può che raccogliere. Sono adulte, grandi per la nostra disciplina. È stato un percorso che mi ha dato delle gratificazioni incredibili”.
Poi parla di quelle accuse: "Bisogna avere un grande equilibrio” incalza Maccarani, “oltre al fatto di essere consce di quello che è stato il proprio operato. Mai e poi mai avrei potuto accompagnare in pedana una squadra olimpica se ci fosse stato anche un po’ di verità in tutto quello di cui sono stata accusata. Sono una professionista, una persona di sport, non avrei mai potuto accompagnare queste ginnaste. Io trasmetto messaggi, emozioni: come mi vesto, come parlo, come mi pongo. Le ragazze lo sentono e in base a quello devono trasferirlo nel lavoro. La bellezza, l’armonia, una dose di coraggio e combattività che queste ragazze esprimono lo immagazzinano dal nostro modo di fare. Ma non è una rivincita per me: dovevo solo portare questa squadra in pedana il più serena possibile. Questi esercizi sono difficilissimi. Ci vuole una preparazione fisica e mentale, si dà col lavoro, con la concentrazione che si acquisisce in palestra. Quello che mi fa sorridere è che queste ragazze sono le colleghe e compagne delle presunte maltrattate. Io non riesco a capire questo: com’è possibile poter pensare di lasciarmi ad allenare queste ragazze e portarle alle Olimpiadi?".
Infine sul suo futuro afferma: "Al futuro non ho ancora pensato. Ho sempre avuto bellissimi contratti annuali. Questo scade il 31 dicembre. Sarà la Federazione a doverlo rinnovare. Ho già preparato il nuovo team per settembre. Dietro queste ginnaste c’è un movimento incredibile, ci sono giovani ginnaste preparate. Questa è la nazionale. Il movimento è enorme".