La campionessa

Fiona May: "Perché non ci sono neri in nazionale?", un clamoroso autogol

"L’Italia è andata indietro di vent’anni. Vent’anni fa non c’era tutto questo razzismo. O forse semplicemente non c’erano i social. I social su cui qualcuno scrive che Larissa non è italiana. Ma come si può?": a parlare - col Corriere della Sera - è Fiona May, campionessa del salto in lungo nonché mamma di Larissa Iapichino, che alle Olimpiadi di Parigi ha ottenuto il quarto posto nella disciplina del salto in lungo, segnando così un ottimo esordio in vista dei prossimi Giochi, quelli di Los Angeles 2028. 

La Iapichino è nata a Borgo San Lorenzo, ha studiato giurisprudenza all’università di Firenze e tifa per la Viola. Tuttavia, secondo Fiona May, "il problema è il colore della pelle. Che non dovrebbe appunto essere un problema. A maggior ragione nello sport. La nazionale di calcio francese è composta quasi esclusivamente da neri: gli allenatori vanno a cercarli per strada, li includono, li coinvolgono. Lo stesso accade in Inghilterra. Il centravanti della nazionale belga è da dieci anni Romelo Lukaku. Perché in Italia non ci sono neri in nazionale?". In realtà, però, calciatori di colore nella nazionale italiana ci sono stati eccome. Basti pensare a Mario Balotelli o Degnand Wilfried Gnonto. 

 

 

 

"Sto dicendo - ha continuato la campionessa - che l’Italia sta andando indietro anziché andare avanti. Che c’è qualcosa, nel subconscio del Paese… Non mi piace neppure quando i telecronisti dicono: Larissa ha un papà italiano, la mamma invece… Io ho gareggiato con la maglia azzurra per tutta la vita".