Il match

Parigi 2024, Musetti fregato dai trucchetti di Djokovic: cosa non avevate notato

Il tennis azzurro era iniziato con la pessima notizia della rinuncia di Jannik Sinner ai Giochi, ma si concluderà con le meravigliose Errani-Paolini in campo domani per puntare all’oro del torneo di doppio femminile e Lorenzo Musetti, ko (4-6, 2-6) contro Djokovic, pronto a giocarsi oggi alle 15.30 (diretta Rai, Dazn e Sky/Eurosport) la medaglia di bronzo al cospetto del canadese Auger Aliassime. Averne di Olimpiadi così.

Sara e Jasmine sono ormai le due sorelline d’Italia, non di sangue ma di racchetta. Il tennis le unisce, solo il campo le divide: una preferisce stare più sul palleggio, l’altra aggredisce la rete. Insieme formano un mix tecnico-tattico eccelso a tal punto che persino l’Olimpo (inteso come Olimpiade) ne ha preso atto e le ha consacrate la coppia quasi perfetta per raggiungere finalmente il Sacro Graal, ovvero la medaglia d’oro.

Domani (ore 12, diretta Rai, Dazn e Sky/Eurosport) sapremo la verità: le piccole-grandi Sara e Jas sfideranno le russe Andreeva-Shnaidet nella finale per raggiungere l’eternità, dopo aver vinto in questo scintillante 2024 gli Internazionali di Roma ed essere arrivate in finale all’ultimo Roland Garros. Sulla stessa terra rossa si sta giocando il torneo a cinque cerchi e le due “sorelline” azzurre hanno realizzato un’impresa in semifinale battendo nettamente (6-3, 6-2) la coppia della Repubblica Ceca Muchova-Noskova.

 

 

 

TALENTO

Due armadi smontati dalle nostre pallina dopo pallina, diritto dopo diritto, voleè dopo voleè. Con il giusto talento e la grinta richiesta quando si vuol centrare il colpo grosso, Sara e Jasmine hanno già stupito: una medaglia olimpica ce l’hanno già al collo, domani capiremo di che metallo. La 38enne Errani, alla quinta partecipazione olimpica, era il ritratto della felicità: «Ho sempre avuto questo “pallino” di una medaglia olimpica ed esserci riuscita al mio ultimo tentativo è pazzesco». Sara non si è fatta mancare neppure un attimo di follia durante la semifinale, un servizio da sotto: «Avevo avvisato Jasmine, ultimamente va così, c’è un po’ di tensione ma me la sentivo». E Jasmine: «Mi sto rendendo conto di quanto sia importante un’Olimpiade: è al top degli eventi». E poi in coro: «Ora vogliamo una cosa: l’oro».

Sfuma invece in una calda serata parigina il sogno di Musetti di arrivare fino in fondo a questa avventura olimpica, all’atto conclusivo dove Lorenzo avrebbe incontrato Carlitos Alcaraz. Di fronte al torello di Murcia per una rivincita della recente finale di Wimbledon, ci sarà Nole Djokovic che, seppur in versione “su una gamba sola” per via del ginocchio destro dolorante, ha piegato la volontà e il bel tennis di Lorenzo. La morale è sempre la stessa: mai dare un serbo per spacciato, è allora che decuplica le forze perché si sa, il diavolo cosa veste.

Decisivo, nel primo set, il break portato sul 4-4 da un Djokovic nervoso e sin troppo teatrale in campo: un paio di magate degne dei vecchi tempi del 24 volte vincitore di slam hanno fatto sfumare il primo set quando pareva alla portata dell’azzurro. La seconda frazione è stato un martirio per Musetti che ha subìto un nuovo break sul 2-2, ha perso sicurezza e ha consentito a Nole di prendere il largo per puntare all’unica cosa che gli manca in bacheca: l’oro olimpico. Alcaraz permettendo.