Fenomeno

Parigi 2024, l'ape sulla mano nel momento decisivo? La reazione del coreano sconvolge i giochi

“Glaciale”, il termine giusto per definire Kim Je-deok, che ha saputo mantenere il cuore calmo e il sangue freddo quando un’ape si stava posizionando sulla sua mano, prima di scoccare il suo dardo e fare punteggio massimo. L’arciere sudcoreano è stato perfetto, anche se si è trovato al posto sbagliato nel momento quasi sbagliato.

Non ha mandato in fumo il suo tiro, e ha saputo fare centro nonostante la Corea del Sud fosse in vantaggio contro la Cina e mancasse soltanto due tiri per assicurarsi la vittoria. A soli 20 anni è finito al centro della scena: in primis ha cercato di allontanarlo con un gesto della mano, mentre cominciava la preparazione al tiro, ma l'insetto gli si è posato proprio sulla mano che reggeva l’arco. Alla fine non si è mosso minimamente e, addirittura, il cardiofrequenzimetro olimpico ha mostrato che il suo polso era rimasto stabile, intorno agli 80 battiti al minuto, nonostante la distrazione in un momento cruciale.

 

 

 

Alla fine ha preso la vittoria dando una grande emozione al suo Paese: “L’ape? L’ho scacciata via, ma mi ha seguito", ha detto l’arciere. E ancora: "Quando è atterrata sulla mia mano, mi sono ricordato, ‘Queste sono le Olimpiadi', e non potevo abbassare le braccia. Ero fortemente determinato a sparare”.

 

 

 

Un grande primato, come quello fatto segnare in vasca nei 100 stile libero dal cinese Pan Zhanle, un ragazzo di non ancora vent'anni (li farà domenica) semisconosciuto fino a settembre e che dai Mondiali di Doha a febbraio in cinque mesi ha superato se stesso. Suo il primato davanti all'australiano Chalmers (medaglia d’oro a Rio 2016) e all'ex detentore del record Popovici (bronzo in 47’’4).