Davanti al mondo
Parigi 2024, la Carini si ritira contro l'intersex Khelif. Piange, poi il labiale rivelatore: verogna olimpica
"Fa troppo male, fa malissimo". Forse addirittura "questo è un uomo". Sono i labiali di Angela Carini, la pugile italiana che ha scelto di abbandonare il match contro l'algerina intersex Imane Khelif dopo solo una cinquantina di secondi. Una scelta polemica, plateale, davanti agli occhi del mondo intero che guardava con apprensione a un incontro che tanti giudicavano già alla vigilia come "impari".
Contro l'azzurra infatti una pugile con un livello di testosterone altissimo, che già l'aveva fatta escludere dai mondiali di boxe. Ma per il Cio il criterio valido per la Federpugilato internazionale non è sufficiente e anche nel nome dell'inclusività la Khelif è stata ammessa alla competizione. A lasciarci le penne, purtroppo, proprio l'atleta azzurra.
Il confronto è durato meno di 50 secondi: poi la Carini ha deciso di abbandonare e dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, si è inginocchiata sul ring e ha pianto, in un misto di paura e di rabbia. Fuori agli ottavi del torneo femminile di boxe, categoria 66 kg, dunque, ma soprattutto fuori di sé per la delusione. Due colpi ben assestati da parte della Khelif, e sulla North Paris Arena cala il gelo. Una polemica che sarà destinata a durare a lungo e forse cambiare per sempre la storia del pugilato ai Giochi.
La Carini è apparsa nervosa fin da subito. Prima si è fermata per un problema a un caschetto dopo un violento destro, poi ha deciso di abbandonare. I labiali dell'azzurra non lasciano spazio ai dubbi: la sua è stata una protesta, come confermata anche dai gesti successivi. Dopo il segno della croce pre-match, la Carini ha lasciato il ring ignorando platealmente la Khelif che si era avvicinata per salutarla: nessuno sguardo e nessuna stretta di mano.