Niente olimpiadi

Jannik Sinner tirato in ballo dal padre di Cobolli: "Perché mio figlio non è ai giochi"

Flavio Cobolli è fuori dalle Olimpiadi perché non in top-50, e nonostante la rinuncia di Jannik Sinner per una tonsillite non ha potuto dunque partecipare. Per questo al posto del numero uno altoatesino è stato inserito Andrea Vavassori. Il papà di Flavio, Stefano, ha voluto spendere qualche parola su Instagram spiegando proprio quanto accaduto: "In tanti mi hanno scritto nei giorni passati riguardo le Olimpiadi — ha esordito — (Sinner, ndr). Si è cancellato dopo il 20 di luglio, e a quel punto al suo posto può entrare solo un giocatore onsite e non il giocatore che lo segue in classifica. Sinner si è cancellato, credo, il 23 di luglio e quindi pochi giorni dopo la deadline che avrebbe consentito a Flavio di subentrare". E aggiunge: "Non sono certo io a discutere o polemizzare sulla questione se il regolamento sia giusto o sbagliato — aggiunge Stefano — né tantomeno sul perché Sinner abbia superato la deadline: avrà avuto le sue motivazioni".

Cobolli poteva anche prendere parte alle Olimpiadi ma il regolamento parla chiaro, come scrive papà Stefano: "Ogni nazione può portare i suoi migliori 4 singolaristi — spiega —. Flavio era il quinto, quindi, tutto regolare". Sarebbe potuto subentrare, scalando la classifica, solo se Sinner si fosse ritirato prima del 20 luglio. Ed è proprio qui che crescono i rimpianti di Stefano Cobolli: "Oggi il mio pensiero si focalizza su Flavio — ha aggiunto —. Al ritorno da Umago Flavio mi ha detto una frase che mi ha inorgoglito, reso fiero e fatto sentire bene. ‘Pa’, sai che avrei barattato la vittoria di un grande torneo ATP in cambio della partecipazione alle olimpiadi?'. Attenzione, non vincere le olimpiadi ma partecipare! Beh, questo mi ha reso molto fiero perché allora la mia famiglia è riuscita a trasferirgli dei valori sportivi importanti". 

Tra i commenti su Instagram, successivi alla pubblicazione del post, papà Stefano ha voluto fare un suo chiarimento a chi gli faceva notare che sembrava un attacco a Sinner: "Sinner lo adoro e lo prendo costantemente come esempio per la nostra crescita — ha detto —. Mi dispiace che non ha colto il mio messaggio che come ben scritto era per esaltare una frase di Flavio che mi ha colpito.. tutto qui.. mi dispiace per voi ma Sinner l'ho citato per dovere di cronaca non certo per accusarlo mai pensato proprio. Esaltare una frase di Flavio che mi ha colpito non vuol dire screditare altri."

Detto ciò Stefano Cobolli guarda oltre: "Pensare e riconoscere le Olimpiadi come il massimo traguardo sportivo, rappresentando il proprio paese, detto da un tennista (Flavio Cobolli, ndr), per me vale tanto — ha concluso —. Vuol di dire che prima di sentirsi tennista si sente un atleta Italiano. Il mio pensiero in quel momento è andato a mio nonno Giorgio, medaglia d’oro al valor militare, ISTRIANO e con immensi valori patriottici, come del resto mio padre. Flavio, con quella frase, per me le ‘TUE Olimpiadi’ le hai giocate e vinte; sei giovane e ti auguro di raggiungere il tuo sogno olimpico in futuro. Daje!!!".