Calma coi proclami

Parigi 2024, l'Italia se la tira... ma replicare Tokyo sarebbe già tanto

Claudio Savelli

Occhio perché a furia di tirarsela, l’Italia se la sta tirando addosso (la sfiga). Mai come stavolta annunciamo grandi obiettivi senza alcun timore. Siamo cambiati, siamo diversi rispetto al passato in cui volavamo basso, troppo basso, fino a deprimerci ancor prima di cominciare. E questo è un bene: l’Italia è finalmente ambiziosa. Forse troppo, però, perché non sarà facile come si dice superare il bottino di Tokyo pari a 40 medaglie ripartite in 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi per un decimo posto finale nel medagliere. A furia di ripetere che si può fare, accennando addirittura al fatto che si debba fare, si rischia di caricare gli azzurri di pressioni insostenibili. E di rimanere inutilmente delusi nel caso in cui dovessero arrivare meno di 40 medaglie.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha provato a toglierle durante l’inaugurazione di Casa Italia: «Avete l’affetto di tutta l’Italia», ha dichiarato rivolgendosi agli azzurri, raccomandandosi poi che questo affetto «non venga interpretato come un’aspettativa o una pressione». Divertitevi e godetevela, questo il messaggio del presidente. Il “collega” Malagò ha un altro ruolo ed è chiamato per dovere professionale a tenere alta la tensione agonistica degli atleti, però non era del tutto necessario sottolineare che senza Sinner, se si vuole superare il bottino di Tokyo, qualcuno dovrà fare gli straordinari, che l’Italia è una delle delegazioni più importanti e attese e che bisognerà essere all’altezza del nuovo status di superpotenza.

 

 

Bastano e avanzano i pronostici che vengono da fuori. Secondo le ultime proiezioni nel medagliere virtuale di Gracenote Sports Virtual Medal Table di Nielsen (quotata società statunitense di analisi), l’Italia conquisterà 46 medaglie di cui 11 d’oro, una in più rispetto a Tokyo e tre in meno del record assoluto fatto registrare a Los Angeles 1984 (14), 20 d’argento e 15 di bronzo. Il settimo posto (dietro Giappone, Australia, Francia, Gran Bretagna, Cina e Usa) nel medagliere suggerito dall’algoritmo sarebbe un risultato che manca da Sydney 2000 e un miglioramento rispetto alle ultime quattro edizioni. È una previsione plausibile ma abbondante. La quota 50 medaglie che in molti danno per probabile sarebbe invece figlia di un’Olimpiade da allineamenti stellari. Proviamoci, senza ossessionarci.

L’Italia tifi per l’oro di Tamberi (salto in alto), Irma Testa e Aziz Abbes Mouhiidine (pugilato), De Gennaro (canoa), Elena Micheli (pentathlon), Caterina Banti e Ruggero Tita (vela), Vito Dell’Aquila (taekwondo) più Tommaso Marini e Alice Volpi o Arianna Errigo negli individuali e dal fioretto femminile a squadre. E spinga la pallavolo femminile che, diversamente dal passato, si presenta in ordine e pronta a sfatare il tabù di una medaglia d'oro olimpica mai conquistata.

E coccoli gli altri candidati dorati: il 4 senza maschile nel canottaggio, l’inseguimento a squadre nel ciclismo campione olimpico in carica, Odette Giuffrida nel judo, Thomas Ceccon nel nuoto, Diana Bacosi nel tiro. E speri in qualche outsider come Leonardo Fabbri nel peso, Sofia Raffaeli nella ginnastica ritmica, Antonella Palmisano nella marcia. Senza pretendere. Per il record serve l’intervento di una qualità che le Olimpiadi non sponsorizzano ma è fondamentale: il culo. Solo lui può bilanciare la controparte che, in questa lunga vigilia, ci siamo tirati appresso.