Bel clima
Parigi 2024, fischi agli israeliani coperti dai cori degli italiani
C’è tanto arcobaleno nell’aria della Ville Lumiere. E nei costumi di scena che accenano ai pride che conosciamo. Il cielo plumbeo sopra Parigi ha guastato un tantino la grandeur della cerimonia di apertura della XXXIII edizione della Olimpiadi francesi. Monsieur le Président, Emmanuel Macron, fa spallucce e si gode dal palco d’onore l’avvio dell’evento olimpico che coinvolgerà tutta la Francia fino all’11 agosto 2024, a 100 anni esatti dall’ultima volta che la città ha ospitato un evento sportivo memorabile.
La regia propone immagini festanti non lesinando con gli stereotipi. La regina Maria Antonietta gioca, balla e canta reggendosi la testa decapitata mentre un concerto rock strimpella la svolta del passaggio dalla corona alla Prima Repubblica. Sulla Senna sfilano le delegazioni olimpiche su tutti i tipi di bateaux mouche sequestrati (rigorosamente seguendo l’alfabeto francofono). Le delegazioni sportive olimpiche si affannano a farsi un selfie. Il tedoforo (con la maschera di ferro) salta e balla da una parte all’altra della città ricordando così il misterioso prigioniero della Rivoluzione.
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Peccato che nelle immagini proposte ci sia uno splendido sole. Scene registrate, evidentemente. La diretta tv è invece un diluvio di ombrelli, impermeabili svolazzanti e scrosci d’acqua. Le 205 delegazioni- in cui i portabandiera purtroppo un po’ si perdono tra casacche antipioggia e beccheggiamenti vari - passano sotto i ponti. Belli i fuochi di luce (come sempre), stupendi i getti d’acqua che dalla Senna sputano verso il cielo aggiungendo, come se non bastasse, umidità.
Intanto l’iconico portatore della fiaccola si aggira nelle sale del Louvre tra dipinti, statue e un dipinto di Monnalisa (noi in Italia la chiamiamo Gioconda ma vaglielo a spiegare Oltralpe che è di Leonardo da Vinci). Nel frattempo l’inno all’inclusione si svela in un guizzo di balletti ammiccanti tra citazioni letterarie, vestiti arcobaleno e tre ragazzi (due ragazzi e una signorina), che sbattono la porta in faccia alla curiosità della telecamera. Maliziosa riproposizione di “lui che bacia lei che bacia lui”, vabbè. Un po’ cafonal (direbbe Dagospia) ma ormai fare gli spettacoli mondiali senza una donna barbuta appare datato. La pattuglia acrobatica francese disegna un cuore ovviamente rosa nei cieli parigini.
La delegazione di Israele viaggia con quella italiana. Tra il Pont d’Austerlitz e il Pont de Sully parte una bordata di fischi. Insulto letteralmente sommerso dal tifo della delegazione italiana, al grido di «Italia! Italia!». Gimbo Tamberri, campione di salto in alto e portabandiera tricolore spicca sul ponte alto dello stesso battello che porta in processione anche la Jamaica e l’Islanda. L’tleta di Ancona è giunto ieri nella Ville Lumiere con il volo del 31° stormo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un onore. Poi però il capo dello Stato- dopo ore di pioggia e un provvidenziale cambio di impermeabile - lascia in anticipo la cerimonia.
È il tramonto quando la nuova versione della Marsigliese scalda i cuori dei francesi. Poi è tutto un emergere delle figure femminili che hanno fatto grandi le lettere, lo sport, il giornalismo, la botanica. Un omaggio femminile a arti e professioni. Lady Gaga, con la sua esibizione, sfida il pattinaggio acquatico su una scalinata dorata. Cantando “Mon truc en plumes” di Zizi Jeanmaire e vestita da donnina del Moulin Rouge. Poi saltano fuori piattaforme galleggianti, equilibristi, incredibili campioni di break dance che per la prima volta in Francia si sfideranno.
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Per far sfilare tutti gli 11.475 atleti passano un paio di ore. Ci si consola sognando la Belle Époque con lo spettacolo delle 80 artisti dello storico teatro che si sono schierati sul Lungo Senna rischiando un tuffo per salutare le delegazioni del loro French Cancan in costumi rosa. Sono passate abbondantemente le 21 quando i giochi d’acqua assumono toni rosa. Festivitè celebra l’integrazione e la diversità di genere. L’ultima tavolata dello spettacolo olimpico en travesti è uno show che farà discutere. La regia di Thomas Jolly ha messo un po’ in secondo piano atleti e delegazioni proponendo una carrellata di drag barbute note. C’è anche un puffo che canta. Emozionante la riproposizione su un battello infuocato di Imagine di John Lennon. I’m a dreamer diventa fiam© RIPRODUZIONE RISERVATA ma olimpica. Di pace.