Stratega

Antonio Conte, la strategia dei dispetti: ecco come sta colpendo l'Inter

Pasquale Guarro

La prossima sfida tra Inter e Napoli andrà ben oltre la rivalità sportiva. L’addio tra Antonio Conte e i nerazzurri è stato burrascoso, inutile negare che tra le parti ci sia ancora tanto di irrisolto, frutto di incomprensioni e forse anche di quella che oggi potremmo definire quanto meno una parziale assenza di fiducia da parte dell’allenatore verso quella che allora era la sua dirigenza.

Una dirigenza cui anche Oriali ha girato le spalle, schierandosi fin dal primo momento dalla parte del tecnico salentino. E neanche a dirlo, lo stesso Oriali, accompagna Conte anche in questa nuova esperienza professionale alle dipendenze di Aurelio De Laurentiis (ieri il successo per 4-0 nella prima amichevole di stagione contro i dilettanti dell’Anaune, con le reti di Spinazzola, Cheddira, Gaetano e Ngonge)

A. Milano sono invece rimasti Marotta, Ausilio e Baccin, che allo scetticismo di Conte hanno risposto scegliendo Simone Inzaghi per la guida in panchina, raggiungendo una finale di Champions e, infine, vincendo lo scudetto della seconda stella. Nel mezzo del percorso c’è anche stata una mezza crisi di risultati che aveva messo in dubbio la permanenza di Inzaghi sulla panchina dell’Inter, e in quella circostanza, secondo quanto fatto filtrare da viale della Liberazione, proprio Conte, probabilmente pentitosi del prematuro addio, avrebbe provato a capire se vi fossero i margini per un ritorno che di fatto avrebbe avuto del clamoroso.

 

 

 

SCARAMUCCE

La verità è che Conte ha sempre pensato, e probabilmente pensa ancora, che gran parte dei meriti perla rinascita dell’Inter vadano attribuiti ai suoi sacrifici e a quelli del suo staff, ridimensionando invece quello che è stato il lavoro svolto da proprietà e società. E a proposito di mercato, ci sono un paio di recenti trattative che in qualche modo hanno forse riportato a galla qualche dissapore. Piccole scaramucce, una delle quali già risoltasi in favore del Napoli. Parliamo di Alessandro Buongiorno, difensore che proprio Conte ha da tempo scelto come uno dei primi rinforzi per il suo Napoli e che Ausilio a ha provato a portargli via. Il possibile addio di de Vrij avrebbe offerto all’Inter la possibilità di inserirsi nella trattativa e proprio per questo motivo il direttore sportivo nerazzurro ha provato il blitz contattando l’agente del calciatore, ma alla fine l’offerta araba per de Vrij non è arrivata e l’Inter si è vista costretta ad abbandonare la corsa al difensore.

Ma gli incroci di mercato lungo l’autostrada del sole non si limitano a Buongiorno, c’è infatti un altro difensore che piace sia all’Inter che al Napoli e si tratta di Mario Hermoso. Ausilio e Inzaghi hanno chiesto e sponsorizzato l’acquisto dello spagnolo, trovando però strada sbarrata da parte di Oaktree, che si è opposta all’onerosa operazione. Conte invece ha trovato la favorevole sponda di De Laurentiis, ma prima il Napoli deve liberare una casella ed è possibile che lo faccia con Ostigard. Da Napoli a Milano, invece, si è trasferito Zielinski, anche se è successo prima che Conte scegliesse la Campania come destinazione. Ma nonostante tutto, il tecnico ha voluto cogliere la palla al balzo: «Gap di 40 punti annullato? In due giorni di lavoro è difficile. C’è questo margine, in più è andato via un giocatore simbolo come Zielinski, ed ha rinforzato proprio l'Inter che ha chiuso a +41».

 

Adesso manca solo la classica ciliegina sulla torta, il tocco finale che chef Conte aggiungerà se e quando il Napoli saluterà Osimhen. A quel punto il Napoli dovrà scegliersi il centravanti e guarda un po’ ci sarebbe subito a disposizione uno che proprio come Conte, qualche problema con il nerazzurro ce l’ha: Romelu Lukaku, che durante il ritiro per gli Europei a un tifoso avrebbe risposto: «L’Inter?
Non so neanche cosa sia». Signori e Signore, il prossimo Napoli-Inter, una trama perfetta anche per De Laurentiis.