Frode sportiva per Giraudo e Lanese

Roberto Amaglio

Un consorzio illecito che riuscì a centrare tutti i suoi obiettivi. Questa in sintesi la motivazione di colpevolezza depositata dal Gup Eduardo di Gregorio ai danni di Antonio Giraudo, Tullio Lanese, Tiziano Pieri e Paolo Dondarini, ritenuti colpevoli di frode sportiva in una delle tante frange di calciopoli, giunta già in giudicato essendo stato adottato il rito abbreviato. Nelle 230 pagine si fa riferimento a cinque partite di serie A del campionato 2004-05 in cui, come si legge nella motivazione, "...i componenti del gruppo ebbero lo scopo comune di programmare e compiere una serie indeterminata di delitti come si ricava dalla chiara acquisizione processuale secondo la quale essi organizzarono le frodi sportive non solo con riguardo ad incontri di calcio in cui era impegnata la società juventina, ma furono aperti ad ogni altra occasione illecita, come verificatosi durante l'impresa di salvataggio della Fiorentina, cui parteciparono anche Giraudo e Moggi in modo determinante". Scenari difficili da prospettare. Sicuramente tale sentenza verrà tenuta in considerazione dal giudice Teresa Casoria, chiamata nel giro di otto mesi a emettere la sua sentenza sul caso Calciopoli.