Maestrino

Francia, ormai Mbappé fa più comizi che gol

Gabriele Galluccio

Quel chiacchierone di Kylian Mbappé a furia di far politica si è dimenticato di essere il calciatore più forte al mondo. In questo momento la Francia ha più bisogno delle sue gesta in campo che delle parole dietro ai microfoni. Cotanti sforzi per assumere determinate posizioni politiche non hanno certo reso meno inclemente il giudizio dell’Equipe, che all’indomani della vittoria alla lotteria dei rigori contro il Portogallo ha rifilato un bel “due” in pagella a Mbappé. Il quotidiano parigino ci è andato giù pesante con la stella della Nazionale, che non è stata protagonista neanche dal dischetto: Deschamps lo ha chiamato fuori dalla contesa all’inzio del secondo tempo supplementare e il suo sostituto, Bradley Barcola, si è preso la gloria segnando un rigore pesantissimo.


Il “giaguaro” Mbappé si è presentato a Euro 2024 decisamente smacchiato. Di certo non lo ha aiutato la sfortunata frattura al naso riportata nella prima partita, ma il problema è soprattutto nelle gambe: Kylian sta facendo correre più velocemente la lingua delle gambe e la Nazionale risente del suo rendimento scadente. «Anche se dovrebbe aggiungere velocità al gioco - si legge nella pagella dell’Equipe- lo ha rallentato. Nemmeno lui è stato servito, ma è tanto meno facile trovarlo perché non alza più la testa e non osa più dribblare.

 

A parte un tiro bloccato e un altro troppo morbido, non ha fatto nulla». Insomma, finora Mbappé è stato la controfigura del calciatore che tutte le difese fa tremare che il Real Madrid sta per ricoprire d’oro pur di farlo esibire al Bernabeu. In questo torneo è il simbolo di una Francia calcistica che sta andando avanti per inerzia: troppo forte per perdere, poco gradita in patria perla scarsa qualità di gioco. In pratica la Nazionale di Deschamps ha sfangato una partita dopo l’altra ed è diventata la prima nella storia degli Europei a raggiungere le semifinali senza segnare lo straccio di un gol su azione. Un record molto poco lusinghiero, che in Italia è stato accolto con una buona dose di ironia: la Francia è stata “allegriana”, ha vinto soltanto di “corto muso”, come piace all’ex allenatore della Juventus. Ha superato Austria e Belgio per 1-0 con due autogol, si è salvata contro la Polonia (1-1) grazie a un rigore ed è rimasta all’asciutto contro Olanda e Portogallo. Numeri che aggiungono ulteriore pressione a Mbappé: sarà pure diventato l’idolo di una certa parte di Paese, ma la Francia intera vuole vederlo segnare e alzare la coppa.