Mercato

Riccardo Calafiori, addio Italia: per 50 milioni se ne va all'Arsenal

Gabriele Galluccio

Cosa hanno in comune Riccardo Calafiori e Alessandro Buongiorno? Il ruolo (difensore centrale), il piede (sinistro) e le elevate quotazioni di mercato, nonostante l’Euro-fallimento della Nazionale di Luciano Spalletti. Sono i pochi ma carissimi uomini di mercato reduci dalla Germania, tra l’altro con umori diametralmente opposti. Calafiori è stato la rivelazione del torneo, titolare in ogni partita del girone e pure decisivo contro la Croazia, quando al 97’ si è reso protagonista della percussione centrale e dell’assist per il gol qualificazione di Zaccagni. Buongiorno invece era partito con la speranza di essere titolarissimo in un’eventuale difesa a tre, al posto dell’infortunato Acerbi, invece si è guardato tutto l’Europeo dalla panchina. Addirittura Spalletti gli ha preferito Mancini, facendo scalare Bastoni al centro, quando ha deciso di passare a tre dietro: insomma, piuttosto che mettere Buongiorno il ct ha schierato giocatori fuori ruolo.

Torniamo però al boom di Calafiori. Evidentemente le big europee avevano prestato scarsa attenzione al Bologna dei miracoli, perché giocate come quella con la Croazia Riccardo le aveva fatte per tutto l’anno. Difensore moderno per antonomasia, è forte in conduzione, nelle letture di gioco e ovviamente nei piedi. Settimane fa la Juventus sembrava poterlo prendere per 20-25 milioni, cifra più che onesta, ma la vetrina dell’Europeo ha scatenato un’asta.

 


ASTA
A spuntarla sembra essere l’Arsenal, che è intenzionato a spendere quasi 50 milioni. A Londra si vocifera che Arteta straveda per lui e questo avrebbe favorito il “sì” di Calafiori, che a 22 anni vuole essere protagonista (oltre che ben pagato, firmerà fino al 2029 per 3,5 milioni a stagione) e non uno dei tanti in un grande club di Premier. Buongiorno invece è destinato a rimanere nei confini italiani. Il suo è un caso emblematico delle valutazioni interne gonfiate che finiscono per penalizzare quei pochi giocatori buoni che abbiamo. Nessuno mette in dubbio che Buongiorno sia un ottimo difensore, ma a 25 anni ha sempre giocato in una squadra mediocre (il Torino), non ha alcuna esperienza nelle competizioni europee ed è fermo a quattro presenze in Nazionale. Prima dell’Europeo il Torino non si schiodava dalla folle richiesta di 50 milioni, adesso che Spalletti ha trattato Buongiorno come l’ultima ruota del carro il prezzo si è abbassato di almeno una decina di milioni.


Antonio Conte lo vuole fortemente al Napoli, che ha messo sul piatto 35 milioni. Un’offerta più che generosa, probabilmente eccessiva, se si considera che in Spagna l’Atletico Madrid ha appena acquistato per 30 milioni Robin Le Normand, 27enne difensore titolarissimo della Nazionale iberica, con 25 presenze tra Champions ed Europa League. Tra l’altro, a differenza di Calafiori, non c’è la fila per acquistare Buongiorno, anzi il Napoli è l’unico club che si è fatto avanti seriamente, avendo bisogno di rinnovare l’intero reparto difensivo, che dopo l’addio di Kim ha fatto acqua da tutte le parti nella scorsa stagione. A proposito di “carissimi azzurri”, Nicolò Zaniolo è pronto a rientrare in Italia. Lui in Germania non ci è potuto andare a causa di un infortunio e il suo valore di mercato si è abbassato per una serie di motivi. Dopo averlo pagato 16 milioni più 13 di bonus alla Roma, il Galatasaray lo ha girato in prestito per un anno all’Aston Villa, che ha preferito non riscattarlo, alla luce dell’impatto nullo o quasi. L’Atalanta allora ha bussato alla porta dei turchi per fare un buon affare: forte del “sì” convinto del giocatore, la Dea ha trovato l’accordo per un prestito oneroso da 3 milioni più altri 18 per l’eventuale riscatto. Zaniolo non poteva capitare in squadra migliore, se c’è un allenatore che può rilanciarlo, questo è sicuramente Gasperini. In pratica l’Atalanta ha fatto un’operazione alla De Ketelaere, ma stavolta forse anche un’opera di bene alla Nazionale...