Il commento

Euro 2024, Italia-Svizzera: quattro mosse per mettere sotto scacco Sommer & C.

Claudio Savelli

L’assist di Calafiori e il gol dell’ultimo uomo gettato nella mischia, Zaccagni, ricorda che un ct, prima di allenare, deve scegliere. Spalletti lo ha fatto e lo sta facendo. Gliene va dato atto. Attraverso le scelte nette ha conquistato una sana dose di fortuna e si è man mano allontanato dalla sua Italia ideale avvicinandosi all’Italia che sembra funzionare di più. Tornei come l’Europeo vivono di svolte e quella contro la Croazia può esserlo, a patto che venga accolta, lavorata e messa a regime. Vero che, come sostiene Spalletti, il modulo conta fino a un certo punto, ma battezzarlo aiuta una Nazionale a darsi una forma. Il 3-5-2 schierato a Lipsia è sembrato un punto di arrivo dopo alcuni esperimenti e può diventare un punto di ripartenza.

Facciamo i ct di turno anche noi e proviamo a suggerire quattro mosse per dare scacco alla Svizzera, squadra seria e ben più temibile delle ultime versioni che pure ci sono state fatali per il Mondiale. 1) Bastoni sul centrosinistra. L’assenza per squalifica dell’uomo del momento, Calafiori, è un problema, ma anche un’opportunità di rivedere l’interista nel suo ruolo ideale. E lì, a sinistra, Bastoni fa la differenza quanto e forse più di Calafiori che, eventualmente, nei quarti potrà tornare e occupare la casella di centrale. In fondo da lì è partito per costruire il gol. 2) Spinta a destra. Che sia Bellanova o El Shaarawy o anche, perché no, Chiesa da quinto, a destra ci vuole una gamba più potente e fresca di quella del Di Lorenzo attuale.

 

 

Non ce ne voglia, poi, il capitano del Napoli ma dietro, nei tre, sembra più affidabile Darmian oppure sarebbe il caso di pensare a Mancini. 3) Scamacca con un attaccante al suo fianco. Più Raspadori che Retegui, anche se ha giocato meglio il secondo del primo. Perché si conoscono e sembrano più affini. Sono stati in difficoltà singolarmente finora: e se scoprissimo di avere una coppia d’attacco d’altri tempi? 4) Mezzali libere. Barella e Pellegrini, o chi per lui, sono due ottime mezzali se non costrette a fare rispettivamente il secondo regista e il mediano di rottura. Forse per liberarli serve un Cristante alle loro spalle, piuttosto che un Jorginho. Stiamo virando verso una squadra più verticale e meno di palleggio, dunque anche il regista può essere più pratico e meno ritmico. E poi la Svizzera va sorpresa, altrimenti la sorpresa ce la farà lei.