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Zirkzee come Donnarumma? Quel precedente che inquieta Milan e tifosi

Sembrava a un passo, ma ora Joshua Zirkzee è sempre più lontano dal Milan. Le parole di Zlatan Ibrahimovic all’annuncio di Paulo Fonseca come prossimo allenatore era state abbastanza chiare. Troppe i 15 milioni di commissioni chiesti dall’agente dell’olandese, l’iraniano Kia Joorabchian, e rossoneri che ora si guardano anche intorno. La necessità è di trovare un post-Giroud, con la volontà di provarci fino all’ultimo sull’attaccante del Bologna, in cima alle preferenze del club, ma con la volontà di «non fare beneficenza», come lo svedese aveva detto. I colloqui, come riporta Il Corriere della Sera, sono in una fase di stallo. 

Il Bologna sogna di trattenere la sua stella e il Manchester United si informa sui costi dell’operazione, volendo affiancare a Hojlund un’altra punta di livello. Nel mentre, il procuratore dell’olandese ha avuto un’altra idea delle sue per risolvere la questione dei 15 milioni di euro per le commissione. Quella di abbattere il problema relativo alle commissioni, ritenute troppo esose, inserendo nell’acquisto il cartellino del fratellino: Jordan, classe 2005, punta centrale dell’Under 19 del Bayer Leverkusen, rappresentato sempre dal potente Kia. 

 

 

 

I rossoneri ci pensano, mentre se si guarda indietro nel tempo il pacchetto-famiglia ha funzionato nella Milano rossonera, specie quando presidente era Silvio Berlusconi e a.d. Adriano Galliani. Basta tornare indietro nel tempo quando nel 2004-05 Digão, fratellino più piccolo di Kakà, venne ingaggiato dal Diavolo. Solo una presenza, nel mentre esperienze italiane a Rimini, Lecce e Crotone. Anni dopo, nel 2017, la firma su un contratto quadriennale da 1 milione di euro per il fratello Antonio fu la chiave di volta per il rinnovo sofferto con Gigio Donnarumma. E se il detto dice che non c’è due senza tre…