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Gimbo Tamberi? Clamoroso Mattarella: "Come Hitchcock!". E non rispetta il protocollo...

Uomo divertente ed estroverso, ha dato il meglio di sé agli ultimi Europei di Atletica a Roma, in programma nei passati giorni allo Stadio Olimpico. Proprio nei quali l’Italia ha fatto incetta di medaglie (24). Gianmarco Tamberi si è reso il suo terzo titolo continentale, il quarto totale compreso uno al coperto, con la misura di 2.37, la migliore al mondo nel 2024. La scena surreale è che Gimbo si è poi presentato davanti al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, con la bandiera sporca di macchie di sangue: ”Andremo a Parigi con la voglia di spaccare tutto — le sue parole alla Rai — Questa sera avevo la bandiera sporca di sangue, significa che lotteremo fino all'ultimo, vi assicuro che lo faranno tutti gli atleti”.

E Mattarella, al suo gesto, ha apprezzato eccome, tanto da violare il protocollo presidenziale. Così ha detto giovedì, quando, all’indomani dell’Europeo, ha consegnato il tricolore ai quattro alfieri azzurri per i Giochi di Parigi: Gianmarco Tamberi e Arianna Errigo, e alle Paralimpiadi, sempre nella capitale francese, Luca Mazzone e Ambra Sabatini.  Nel suo discorso, Mattarella, scherzando proprio con Gimbo, ha definito la finale di salto in alto “come un thriller stile Hitchcock”. E poi ha ammesso di non aver rispettato il protocollo andando due volte allo Stadio Olimpico: “Ma ne valeva la pena”, sempre le sue parole. Infine, l’auspicio di una tregua olimpica: “Non so se avverrà. Perché questa richiesta si scontra con la ottusità di chi scatena guerre. Però il messaggio che voi lancerete, è un messaggio di convivenza, di amicizia, altrettanto importante”.

 

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Mattarella, infine, si è anche concesso per dei selfie con gli atleti, sarà a Parigi dove visiterà il Villaggio Olimpico il 25 luglio, mentre la mattina del 26 sarà presente a Casa Italia. “Del messaggio del presidente Mattarella mi hanno colpito tante cose — è il commento di Tamberi — la pace olimpica come è accaduta in passato sarebbe magnifica». E sul saluto al presidente della Repubblica all’Olimpico, «lo sono andato a salutare perché mi sembrava doveroso farlo, quando sono andato lì per dargli la mano lui mi ha abbracciato — ha detto l’anconetano — Il suo sguardo mi rimarrà impresso”