Scrivere la Storia
Jannik Sinner, come scopre di essere numero 1 al mondo (e quel messaggio a Djokovic)
Signore e signori, ecco il primo numero 1 al mondo italiano nella storia del tennis: Jannik Sinner. La scalata alla vetta del ranking Atp finisce mentre è in campo contro Grigor Dimitrov, il bulgaro che l'altoatesino ha spazzato via in tre set ai quarti del Roland Garros (giovedì la semifinale contro il vincitore della partita tra Stefanos Tsitsipas e Carlos Alcaraz).
Già, perché mentre Jannik era in campo, Novak Djokovic ha annunciato il suo ritiro dal torneo parigino. Dopo le imprese, eroiche, contro Lorenzo Musetti e Fernando Cerundolo, il serbo alza bandiera bianca, costretto a fermarsi dai guai al ginocchio. Per restare numero 1, Nole avrebbe dovuto vincere il torneo. Obiettivo sfumato e Sinner in cima al mondo, nuovo sovrano del tennis. Una pagina di storia, per il 29esimo numero 1 nell'era-open, una cavalcata rapida, inarrestabile. E il futuro tutto davanti a lui.
E Jannik come ha reagito alla notizia di essere diventato il numero 1? Presto detto: alla Jannik, senza manifestare troppe emozioni (ma chissà cosa aveva dentro), in modo quasi imbarazzato, onesto, profondo, per certo emozionato e sportivo. Durante la partita con Dimitrov qualcuno dagli spalti gli ha più volte urlato: "Jannik, sei il numero uno!". Eppure, al termine del match, sembrava non aver afferrato il messaggio.
Infatti Jannik Sinner pare aver appreso di aver scritto la storia del tennis solo durante le interviste di rito al termine della partita. Glielo dicono, lui si guarda attorno, un pizzico imbarazzato, il pubblico gli tributa una standing ovation, una vera e propria ovazione. A quel punto, l'azzurro è costretto a rompere il silenzio: "Cosa posso dire? Innanzitutto, è il sogno di tutti diventare numero al mondo. Però al contempo vedere Djokovic che si ritira è un dispiacere e gli auguro una pronta guarigione". Parole da furiclasse, vero. Le parole di un ragazzo che sta facendosi amare un po' da tutti, in primis dai suoi avversari. La chiave? L'umiltà, il rispetto.
La testa dell'azzurro, come prevedibile, è però già proiettata sulla semifinale del Roland Garros. "Il numero 1? Cercherò di non pensarci tanto perché in questo torneo ho avuto qualche difficoltà negli ultimi due-tre anni e quindi sono contento di essere in semifinale, cercherò di giocare il mio miglior tennis. Ringrazio il mio team, che rende questo processo possibile, sarebbe impossibile senza di loro e senza di voi. È un momento speciale per me e sono felicissimo di condividerlo con voi e con tutti quelli che mi stanno guardando dall'Italia, vedremo cosa potrò fare venerdì", ha concluso Jannik Sinner.
Poi c'è il re che abdica, Novak Djokovic, leggenda in carne ed ossa del tennis. Le sue parole sono cariche di emozione, un'emozione però negativa. "Sono davvero triste di annunciare che devo ritrarmi dal Roland Garros. Ho giocato con il cuore e ho dato tutto me stesso nella partita di ieri, e purtroppo a causa di uno strappo mediale del menisco al ginocchio destro io e la mia squadra abbiamo dovuto prendere una decisione difficile dopo un'attenta riflessione", ha fatto sapere in conferenza stampa l'ormai ex numero 1 al mondo. Poi, sui social: "Buona fortuna ai giocatori in gara e ringrazio di cuore gli incedibili tifosi per tutto l'affetto e il supporto. A presto, con amore e gratitudine". Già, perché ne siamo sicuri: Novak Djokovic presto tornerà e cercherà il riscatto.