Gasperini resta, Atalanta da Champions: mercato stravolto

Claudio Savelli

La forza di Gasperini è sempre stata trovare nuovi stimoli pur stando nello stesso posto per otto anni. La domanda era se ne avrebbe trovati anche dopo la vittoria dell’Europa League, che sembra la classica chiusura di un cerchio e, quindi, il momento ideale per lasciare. La risposta è arrivata subito: sì. Nel mister è cresciuta una voglia matta di rigiocare la Champions con la Dea non da Cenerentola ma da realtà consolidata. Non solo: l’idea è iniziare a pensare a qualcosa di più in campionato, avvicinarsi alle prime posizioni quest’anno in modo da essere lì, pronti, nel caso in cui tutte le grandi dovessero fallire un’annata (vedi Leicester) a partire dalla stagione 2025/26.

A Napoli, Gasp ripartirebbe da zero, senza alcuna certezza sull’efficacia del suo impatto. A Bergamo è un re, e sull’unica questione da risolvere sembra esserci una comunione di intenti quasi magica. risolta sul nascere. Il rapporto con i Percassi è ai massimi storici, e l’ingresso di Pagliuca come azionista ha dato tranquillità a tutti. L’atteso incontro è andato in onda ieri, come da programmi, ed è stato molto positivo. Prima di entrare in sede, Antonio Percassi ha dichiarato sorridente che «non c’è alcun problema e sta andando tutto bene»: era sincero. Oggi ci sarà il secondo round, probabilmente quello decisivo per comunicare la permanenza. Gasperini ha chiesto una sola. Più soldi? No, quelli sono già garantiti. I Percassi hanno già messo sul tavolo un triennale da quasi 5 milioni annui più bonus fino a 2 milioni.

 

 

 

Sarebbe un ingaggio inferiore al solo Inzaghi nella prossima serie A, Conte permettendo. Gasp chiede solo che la società pensi in grande quanto lui, che non venda un titolare come accaduto finora ma che ragioni per tenerlo, anche in considerazione dei 50 milioni garantiti dalla super Champions. Il riferimento va a Koopmeiners. Percassi e Pagliuca ieri hanno garantito a Gasp questo impegno. Non sembrano esserci divergenze. C’è solo una strategia da mettere nero su bianco, considerando attentamente il rischio che l’Atalanta si snaturi.

 

 

 

Il player trading, infatti, è uno strumento che qualunque club deve utilizzare, anche il più ricco. Imporne il pensionamento sarebbe un autogol. Stia attento Gasp e stia attenta l’Atalanta a non farsi prendere da manie di grandezza. È l’unico effetto collaterale della coppa.