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Thiago Motta comincia col botto alla Juventus: 3 big subito in squadra

Gabriele Galluccio

Scatta l’ora di Thiago Motta alla Juventus. L’addio al Bologna è diventato ufficiale, così come lo sarà tra una settimana l’approdo a Torino, dove lo aspetta una grande sfida, quella di ricostruire sulle macerie lasciate da Massimiliano Allegri. «Sono fiero di aver portato il Bologna in Champions League senza mai tradire la nostra filosofia di gioco e la grande passione dei tifosi che ci hanno spinto e motivato in ogni momento», ha dichiarato Motta dopo l’incontro con il presidente Saputo, che non ha potuto far altro che prendere atto della scelta di Thiago di non rinnovare il contratto. A Bologna saranno eternamente grati all’italo-brasiliano per questa stagione memorabile, ma resta comunque l’amarezza per un addio consumato prima di giocare la Champions conquistata sul campo.

Motta la disputerà con la Juventus, che da mesi si sta preparando all’arrivo del miglior allenatore possibile per quelli che sono gli obiettivi del club.
Migliorare la proposta calcistica, valorizzare la rosa e centrare risultati positivi, senza l’ossessione di dover vincere tutto e subito e con un occhio di riguardo al bilancio. Insomma, Motta è chiamato a portare la Juve finalmente nel calcio moderno, ma dovrà fare attenzione alle vedove di Allegri, nascoste tra i tifosi e soprattutto tra la stampa e pronte a saltare fuori al primo mezzo passo falso che contraddistinguerà il nuovo ciclo bianconero.

 

 


 

PARTE IL VALZER
Sembra vicino a una scelta anche il Milan, nonostante continui a essere duramente contestato dai propri tifosi: proprio non va giù che un club di tale livello, che esonera Stefano Pioli (giustamente, il suo ciclo è stato eccellente ma è finito), vada poi a prendere il Paulo Fonseca di turno. Il portoghese è un buon allenatore, fa giocare bene le sue squadre, ma è un simil-Pioli: non è detto che ottenga gli stessi risultati, figuriamoci migliorarli. Se si voleva provare a colmare il gap con l’Inter, allora si doveva andare su un altro tipo di allenatore: l’Antonio Conte della situazione, specializzato nel portare a un livello superiore una squadra già competitiva. Nelle prossime ore verrà definita anche la situazione di Gian Piero Gasperini, che ha lasciato più di uno spiraglio aperto al Napoli. D’altronde avrebbe perfettamente senso lasciare l’Atalanta al top, con un trofeo del calibro dell’Europa League a coronamento di otto anni straordinari, in cui il tecnico piemontese è stato il Guardiola italiano per l’impatto che ha avuto sul calcio. Il Gasp è l’allenatore ideale del Napoli, più di Conte: sotto al Vesuvio gli verrebbe chiesto di replicare il modello che ha reso Bergamo una delle piazze calcistiche migliori in Italia, e non solo. Grande attenzione al bilancio e alla valorizzazione della rosa, mantenendo sempre la squadra competitiva e cercando di vincere qualche trofeo: sarebbe questa la missione partenopea di Gasperini, che potrebbe essere allettato dalla possibilità di uscire dalla comfort zone dell’Atalanta per rimettersi ancora una volta in gioco.  gli altri? Oltre a Pioli, saranno liberi anche Vincenzo Italiano, Ivan Juric e Raffaele Palladino: due di questi potrebbero finire sulle panchine di Bologna e Atalanta. Mica male...