Caos bianconero

Juventus, Massimo Allegri verso il licenziamento: chi arriva per le ultime due partite

Claudio Savelli

Lo show di Massimiliano Allegri viene derubricato dal Giudice Sportivo (due sole giornate di squalifica e 5mila euro di multa) ma non dalla Juventus. La quale, ricordiamolo, è sempre Exor ma di parte Elkann, non più Agnelli, quindi della metà più lontana da Allegri stesso e da quella certamente più attenta all’immagine del club. Non è piaciuta proprio per questo: ha danneggiato la Juventus. Il club torna a vincere dopo due anni, quasi tre, di astinenza e si parla solo della scenata di Allegri? Inaccettabile. Infatti fin dall’alba del giorno dopo sono nate le valutazioni circa un esonero anticipato rispetto al programma che prevede l’addio a campionato terminato. In fondo, la Coppa Italia è in bacheca e rimangono da giocare due partite (contro Bologna e Monza) dal valore quasi nullo, essendo già arrivata la certezza della prossima Champions.

Così è stato convocato Paolo Montero, tecnico dell’Under 19, per valutare la disponibilità (non scontata) per allenare la prima squadra nelle ultime due partite. Disponibilità ricevuta: Montero al momento non ha velleità da allenatore “dei grandi” e quindi non ha timore di “bruciarsi”. Parallelamente il club bianconero ha valutato cosa fare con Allegri.

L’esonero comporta l’obbligo di pagare lo stipendio all’allenatore (7 milioni netti) e al suo costoso staff anche nel prossimo anno (una ventina di milioni al lordo), per questo l’obiettivo di Giuntoli era trovare l’accordo per una buonuscita.

 

SI FA STRADA UN’IDEA
Ma si è fatta strada l’idea del licenziamento per giusta causa, attualmente al vaglio dei legali del club: il problema sarebbero gli strascichi in tribunale e gli ulteriori danni di immagine. Naturalmente il licenziamento escluderebbe la possibilità di sedersi al tavolo e trattare la buonuscita. I ragionamenti del club sono sacrosanti perché Allegri è andato oltre ogni limite di educazione, rispetto e professionalità sia per quanto si è visto in campo che per quanto non si è visto. Si è vista l’espulsione per gli insulti all’arbitro e ai suoi assistenti; l’uscita tirando giacca e cravatta e applaudendo il direttore di gara Maresca; il muso duro con il quarto uomo Mariani; il “Dov’è Rocchi?

Dov’è Rocchi?”, il designatore arbitrale, per farsi giustizia; il volto spiritato, in totale trance. Non si è vista la minaccia verbale e fisica ad una procuratrice federale e non si è visto il calcio ad un (costoso) set di luci di proprietà dell’agenzia stampa LaPresse, che aveva allestito uno spazio per un fotoshooting per la Lega serie A. Per la cronaca, la Juventus si è informata e resa disponibile per il rimborso dei danni causati dal suo tesserato: ecco la differenza tra allenatore e club.

 

 

Una volta rientrato in campo per la premiazione, Allegri è stato portato in celebrazione dai suoi giocatori e si è ulteriormente gasato. Così ha gesticolato verso il direttore sportivo Giuntoli come per allontanarlo dai festeggiamenti, come a dire che colui che ha intenzione di esonerarlo non aveva diritto di partecipare alla festa. «No, non è successo niente, ho rispetto per la società, volevo solo festeggiare con la squadra», dirà poi Allegri, mentendo. C’è poi la vicenda raccontata da Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, che sarebbe stato aggredito e minacciato dal tecnico: «Direttore di merda! Sì, tu direttore di merda. Smettila di fare le marchette con la società. Guarda che so dove venire a prenderti. Vengo e ti strappo le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso», ha scritto Vaciago sul suo giornale. Ieri è arrivata la risposta di Allegri tramite il suo legale Rodella, che all’Ansa non ha minacciato querela ma lasciato una nota che «nega integralmente» la ricostruzione e ammette solo «un alterco in cui i due si sono reciprocamente insultati ad alta voce». In ogni caso, qualsiasi azienda licenzierebbe un dipendente che si comporta così. Che anche la Juventus cipensi è davvero il minimo.