Nervi tesissimi

Max Allegri, il direttore di Tuttosport accusa: "Aggredito e minacciato dopo la partita"

Assume i contorni del giallo lo sbotto di rabbia di Massimiliano Allegri al termine della finale di Coppa Italia vinta dalla "sua" Juventus contro l'Atalanta. Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, il quotidiano torinese tradizionalmente più vicino alla Signora, ha rivolto clamorose accuse al mister bianconero, parlando senza mezzi termini di "aggressione".

"Prima che il fatto diventi caso, con le conseguenti distorsioni social, offro il mio racconto dello sgradevole accaduto", premette Vaciago. "Allegri, evidentemente alterato - racconta il direttore - si stava sottoponendo all'ultima incombenza mediatica della sua serata trionfale (ma evidentemente non troppo serena), la conferenza stampa, ma ha trovato qualche minuto per me. 'Direttore di me***a! Sì, tu direttore di me***a. Scrivi la verità sul tuo giornale, non quello che ti dice la società! Smettila di fare le marchette con la società'". 

 

 

 

Che Allegri non fosse tranquillo lo si è capito dal cartellino rosso rimediato nel recupero, con plateali proteste contro arbitro Maresca e quarto uomo, tra giacca buttata a terra e camicia letteralmente strappata, prima di rientrare negli spogliatoi furioso urlando "Dov'è Rocchi!" all'indirizzo del designatore arbitrale. Fin qui il campo. Durante i festeggiamenti, però, la situazione è degenerata con Allegri che inquadrato sembra aver "cacciato" dal gruppo esultante il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, con cui da mesi non corre buon sangue. La smentita molto blanda dell'allenatore non allontana i sospetti: Allegri ha giocato una sua privatissima finale, forse anche contro la dirigenza che sembra aver già deciso di esonerarlo. Da qui un'esultanza rabbiosa, piena di senso di rivalsa. Una reazione che, secondo Vaciago, ha travolto anche Tuttosport giudicato da Allegri la "voce" della società.  

 

 

 

"A un primo invito a stare calmo e spiegarmi quale fosse la verità che stavo occultando di concerto con i suoi datori di lavoro, Allegri ha risposto strattonandomi, spintonandomi e con il dito sotto il mio naso ha gridato: 'Guarda che so dove venire a prenderti. So dove aspettarti. Vengo e ti strappo tutte e due le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso. Scrivi la verità sul giornale' e altre amenità del repertorio della rissa da bar", rivela Vaciago. "Intanto Gabriella Ravizzotti dell'ufficio stampa della Juventus e un addetto della Lega Serie A lo trattenevano, riuscendo poi a trascinarlo in sala stampa. Tutto qua: spiace per chi si aspettava qualcosa di più cruento e spiace per la maleducazione di chi, soprattutto in pubblico, dovrebbe tenere altro contegno".

"Nel confronto ci può stare tutto, perfino l'insulto al limite, ma la minaccia no - conclude il direttore di Tuttosport -. La minaccia è vile, intimidatoria e pure pericolosa, in un mondo dove la possibilità che qualcuno si prenda la briga di metterla in pratica rischi sempre di trovarlo. Allegri, ieri sera, ha evidentemente stappato una rabbia che da mesi ribolliva in lui: è un essere umano e può capitare, ma è anche l'allenatore della Juventus e dovrebbe capitare un po' meno".