L'analisi

Adriano Panatta, cattivi presagi su Sinner dopo l'infortunio: "Può diventare un tarlo"

Troppo forte il dolore all’anca, per questo Jannik Sinner non ci sarà agli Internazionali d’Italia a Roma. Come lui anche l’amico Carlos Alcaraz, per i problemi all’avambraccio. E ora il 22enne di Sesto rischia anche per i Roland Garros di Parigi, pronti a partire dal 26 maggio. Jannik ha detto che giocherà a Parigi solo se dovesse essere al 100%. La scelta giusta anche per un rammaricato Adriano Panatta, come dichiarato a Rai 2 nel corso dell’ultima puntata de La Domenica Sportiva: “Dispiace a tutti che Sinner non sia a Roma perché era lo sportivo del momento, mai nella storia dello sport italiano tanta comunicazione è stata data a un singolo atleta che se lo merita — le sue parole — È una brutta notizia, ma io me l’aspettavo perché quando si è ritirato a Madrid era evidente che non stava bene prima. Io l’avevo capito già nei primi turni, dove ha trovato difficoltà a battere giocatori che normalmente non sono un problema per lui”.

Sulle responsabilità di Sinner nella gestione dell’infortunio, già patito a Montecarlo e poi aggravato a Madrid, “Sinner ha un team molto preparato e avranno fatto le loro valutazioni — le parole di Panatta —. Certamente, se avesse saltato Madrid, avrebbe avuto più chance non tanto per Roma, quanto per Parigi e a me preoccupa proprio la sua partecipazione al Roland Garros. Jannik adesso deve stare 15 giorni fermo e affrontare uno Slam sulla terra rossa (tre su cinque dal primo turno in due settimane) o sei al massimo o non devi andare a giocare. Lui l’ha anche detto, ovvero competere quando pensa di essere al massimo per due motivi: primo perché se ha ancora qualche dubbio sulla condizione fisica rischia di farsi molto male; secondo, se non sta al 100%, può perdere tranquillamente da 4/5 giocatori, lui al meglio è il più forte del mondo”.

 

 

Panatta ha poi parlato anche della problematica infortuni nel massimo circuito internazionale: “Questi ragazzi, Sinner, Alcaraz, Lehecka, si fanno male perché tirano molto forte e queste racchette danno la possibilità di dare alla palla grande velocità, questo ragionamento vale soprattutto per lo spagnolo e il ceco — ha detto ancora l’ex Campione ai Roland Garros 1976 —. Nel caso di Jannik, visto che parliamo di problemi all’anca, tutto va ricondotto al calendario che si sviluppa al 70/80% sui campi duri, indoor/outdoor, che non ti consentono di avere una corsa morbida. È normale che si fanno male e questa problematica riguarda soprattutto i giocatori più forti, che vanno sempre avanti, e devono cambiare programmazione. La paura di farsi male, poi, può diventare un tarlo. Io spero che Sinner possa giocare bene il Roland Garros, ma se non si sente bene è meglio che pensi a Wimbledon e alle Olimpiadi”.