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Xavi dà di matto con l'arbitro, il raptus che ha fatto crollare il Barcellona
La qualificazione alle semifinali sembrava a un passo, specie dopo il 3-2 blaugrana dell’andata al Parco dei Principi. I primi minuti di partita sembravano portare a questo, con il gol di Raphinha al 12’. Poi però il rosso ad Araujo 17 minuti dopo ha cambiato tutto e il Psg, con quattro gol, è riuscito a ribaltare la serie grazie al gol di Dembelé (40’), Vitinha (54’) e alla doppietta di uno scatenato Mbappé, prima in gol su rigore al 61’ poi all’89’ per il gol del definitivo 4-1.
Il Barcellona, insomma, si è preso una eliminazione che fa male e anche un secondo rosso diretto a Xavi, tra i protagonisti in negativo della partita. Subito dopo il gol di Vitinha, infatti, l’ex capitano blaugrana ha protestato in modo veemente proprio sotto gli occhi del quarto uomo. Non una protesta qualsiasi, dato che dopo essersi sfogato ha ripetutamente preso a calci delle attrezzature della Uefa che erano state messe davanti alle panchine, facendole saltare per aria. Un gesto imperdonabile che gli è costato l'espulsione immediata da parte dell'arbitro, additato poi come causa principale per l'uscita della sua squadra dalla Champions League. Neanche lontano dal campo Xavi è riuscito a calmarsi, dato che nell'intervista post partita ha dato la colpa proprio al direttore di gara per la sconfitta del suo Barcellona.
Secondo Xavi, alla sua ultima stagione con il Barcellona, le scelte di gara poco condivisibili hanno condizionato tutta la partita: "Peccato, la nostra Champions League è finita per un errore dell’arbitro — ha detto Xavi —. Ho appena detto all'arbitro che è stato un disastro. È la realtà". Una visione che non è riuscito a modificare neanche davanti alla partita quasi senza sbavature del Psg, che è riuscito a ribaltare il risultato sfavorevole trovato nella gara d'andata.