Altro anno deludente

Juventus, Massimiliano Allegri ha già fallito: la Coppa Italia non basta

Claudio Savelli

Massimiliano Allegri ha fallito anche se porterà la Juventus in Champions e alla vittoria della Coppa Italia, come richiesto dalla società. Perché la squadra non è migliorata pur essendo con lui da tre anni. Nonostante un tempo così ampio a disposizione, ogni passo avanti della Juve è stato il preludio di due passi indietro, e se ogni cosa che evolve poi regredisce vuol dire che era improvvisata. A confermarlo è lo stesso Allegri ogni volta in cui cerca di spiegare che il calcio è semplice mentre il gioco richiede sempre più complessità. I risultati non sono la causa della crisi della Juventus, bensì la conseguenza di ciò che la squadra propone, che è vicino allo zero. Nelle ultime nove è arrivata infatti una sola vittoria, così la Champions che sembrava sicura ora è a rischio quanto il futuro di Allegri - anche se una dirigenza degna della Juventus dovrebbe aver già deciso il destino del mister a prescindere dai risultati che otterrà in questi ultimi due mesi.

Febbraio e marzo hanno dato più di un suggerimento: sono i mesi in cui si raccolgono i frutti del lavoro, se prima è stato svolto. E sono i mesi in cui la Juventus ha perso 18 dei suoi 20 punti di vantaggio sul Bologna splendidamente allenato da Thiago Motta, primo desiderio di Giuntoli per il post-Allegri. I rossoblù passeggiano sulla Salernitana (3-0 con reti bellissime di Orsolini, Saelemaekers e Lykogiannis) e ora sono lontani 2 soli punti dalla Signora giovane in campo ma Vecchia di concetti.

 

 

CALENDARIO MORBIDO
Hanno un calendario morbido, non giocano le coppe europee in mezzo e alla penultima giornata ospiteranno proprio la Juventus: il sorpasso non è solo possibile, è anche probabile. Pure Roma e Atalanta si avvicinano, e occhio perché da terzi a sesti è un attimo: con lo 0-0 di Lecce, i giallorossi rimangono a 7 punti ma alla quartultima giornata accoglieranno i bianconeri all’Olimpico; la Dea ha una gara da recuperare e potenzialmente è a -6. Solo l’impegno in Europa League per De Rossi e Gasperini tifa Allegri.

 

 

Il mister bianconero è insufficiente in campo ma in comunicazione... Beh, ha fatto pure peggio. Dalle frecciate all’Inter, è passato al racconto dei suoi giocatori come inadeguati al primo posto, e poi al secondo, e ora chissà se pure al terzo. È l’unico allenatore che parla al ribasso. Anzi, ce n’erano altri due: uno allenava la Roma ed è stato esonerato, l’altro la Lazio e si è dimesso. È arrivato Tudor che, con entusiasmo e idee, nel giro di dieci giorni ha cambiato i biancocelesti abbastanza per battere la Juventus una volta, ora si vedrà la seconda e la terza. Già perché la sfida si ripete nella semifinale di Coppa Italia con un Vlahovic e un Kostic in più per l’andata all’Allianz Stadium (alle 21, diretta Canale 5), ma nessun buon marinaio può salvare una nave alla deriva. La Coppa è l’unica occasione per evitare un triplete di zero tituli e dirottare l’attenzione dal fallimento in campionato, perché di questo si tratta se hai gli stessi punti dell’anno scorso e di due anni fa dopo 30 giornate, peggior risultato dal 2010/11, e se rischi di perdere una Champions che avevi in tasca.