Polemica a distanza
Adani, le parole che smascherano Allegri: "Teatrini organizzati perché c'è l'amico dell'amico"
"La risposta è stata una mancanza di rispetto. Concludo, l'ennesimo". Nervi tesissimi in casa Juve dopo il diverbio in diretta su Sky fra il giornalista Gianfranco Teotino e Massimiliano Allegri. Dopo l'ennesimo risultato negativo per i bianconeri, uno sciapo 0-0 in casa contro il Genoa, l'inviato di Sky ha iniziato a incalzare il tecnico sulle prestazioni della squadra. Secca e sgarbata la risposta di Allegri: "Mi faccia una domanda intelligente e io le rispondo. Voi giornalisti non dovete capire, dove fare solo domande". Una reazione che ha generato scalpore, con lo stesso direttore di Sky Sport Federico Ferri che si era ribellato con un post social: "I giornalisti fanno cronaca, chiedono, argomentano. E devono capire, per fare capire a chi ci segue. A questo servono domande e risposte".
Ma la polemica è continuata anche la sera e su altre emittenti. Su Rai 2, durante la Domenica Sportiva, Lele Adani è tornato sulle parole di Max Allegri, stroncando il comportamento del tecnico. "A me interessa cercare di mettermi in mezzo tra i protagonisti, che sono questi giocatori, direttori sportivi, allenatori e la gente. Dunque, un comunicatore si mette in mezzo e cerca di fare da tramite prendendo tutto quello che loro ci danno e filtrarlo e offrirlo a chi ci ascolta, chi fa sacrifici, chi paga abbonamenti o chi fa chilometri per vedere le partite allo stadio".
Ecco quindi che l'ex commentatore di Sky ha rimarcato quale dev'essere il ruolo del giornalista: "Questo è il nostro ruolo e deve essere inteso come una missione. In questo caso Teotino, come sempre, ha fatto benissimo: cioè, il protagonista – ed è questo che manca molte volte ed è lì che dobbiamo invocare la crescita – deve capire molte volte che ci sono i giochini per cercare di non offendere, screditare o mancare di rispetto. Ovviamente vengono fatti fuori dai teatrini organizzati, perché quando c'è l'amico dell'amico che ti concede lo scherzo anche se arrivi una volta 18 punti dietro la prima, una volta a 17 e un'altra a 16, non approfondisce perché non ha rispetto della gente ma solo nei confronti di un rapporto da apportare nel tempo".
E ancora: "Quando c'è questo ti vien da sorridere e la gestisci bene, quando c'è la domanda che ti chiede esattamente il perché di un rendimento sbagliato, ci si arrabbia togliendo, esattamente, questo privilegio o – diciamo – questa restituzione di sacrificio alla gente che ascolta. Ecco quello che deve fare proprio il comunicatore"
Ecco poi la stoccata ad Allegri, con il quale c'è più di un pregresso negativo: "E la comunicazione ha bisogno che allenatori, calciatori, dirigenti, partecipino, facciano la loro parte se vogliamo migliorare il movimento, altrimenti avremo sempre questi episodi a cadenza oramai regolare. Perché? L'amico che ti sorride e non guarda al dato di fatto ti agevola la conversazione. Chi ti chiede ma perché e dove devi migliorare, no. E lo si fa a un allenatore che per nove anni di contratto ha preso i soldi dalla Juventus e quindi gli si può anche chiedere qualcosa… dov'è la risposta? La risposta è stata una mancanza di rispetto. Concludo, l'ennesimo".